Nella settimana culminata ieri nello sciopero di alcune ore, a seconda delle sigle di appartenenza, alla Fca, giunge l’annuncio dell’amministratore delegato di Fca, Mike Manley, sul progetto di fusione col gruppo francese Psa (Peugeot-Citroen). «Cari Colleghi, sono felice di annunciarvi che ci stiamo muovendo verso una fusione paritetica (50/50) con Groupe Psa, con l’obiettivo di creare un gruppo leader a livello mondiale, che avrà dimensioni, talento e risorse per competere e vincere in un’industria in trasformazione. L’unione delle nostre attività darebbe vita al 4° più grande gruppo automobilistico mondiale, con un potenziale di quasi 9 milioni di veicoli venduti all’anno e ricavi combinati di circa 170 miliardi di euro. Unirebbe la forza dei rispettivi marchi dei due gruppi nei segmenti luxury, premium, veicoli passeggeri mainstream, Suv, truck e veicoli commerciali leggeri. E trarrebbe beneficio dalle competenze congiunte in quelle tecnologie-chiave che stanno ridisegnando la mobilità del futuro. Diventando un unico gruppo, saremmo in grado di generare una crescita di valore significativa, producendo circa 3.7 miliardi di euro di sinergie run-rate stimate all’anno, derivanti da efficienze negli investimenti grazie alla condivisione di piattaforme, motori e tecnologie, e da un maggiore potere d’acquisto. Queste sinergie non sono basate sulla chiusura di impianti. Lasciatemi aggiungere che la fusione proposta va oltre i numeri e le sinergie. Intendiamo unire due aziende con la stessa visione, lo stesso livello di apertura e fiducia l’uno nell’altro. A un livello più personale, il mio rispetto per l’amministratore delegato di Groupe Psa, Carlos Tavares, così come la nostra amicizia, durano da circa un decennio. Mi sento stimolato e ispirato all’idea di poter lavorare con lui e con tutti voi per costruire insieme una nuova grande azienda. Unire aziende e culture è qualcosa che sappiamo fare bene. Fca è il frutto della nostra capacità di trasformare le differenze in punti di forza, abbracciare la sfida della diversità e puntare insieme verso i risultati. L’unione che abbiamo in mente con Groupe Psa si baserà su questo successo. Ci auguriamo di portare a termine i nostri colloqui e raggiungere un Memorandum of Understanding nelle prossime settimane. Dopo di che, ci vorrà un po’ di tempo per accordarci sulla documentazione finale e completare le necessarie consultazioni e ottenere l’approvazione degli azionisti. Nel frattempo, è di vitale importanza che continuiamo a lavorare come un gruppo forte e indipendente, realizzando il nostro piano industriale e raggiungendo i risultati che abbiamo fissato. Intendo organizzare, molto presto, un incontro con tutte le persone che lavorano in Fca a livello globale, durante il quale vorrei condividere alcune riflessioni sullo stato del business, sull’annunciata fusione e le mie aspettative per il resto dell’anno. Spero di poter rispondere a quante più domande possibile. Vi ringrazio ancora per il vostro lavoro e il vostro impegno». A commentare questo passaggio cruciale è stato il segretario regionale della Fim-Cisl, Riccardo Mascolo. «Nell’era della globalizzazione alcuni passaggi diventano obbligatori. Vengono in mente le parole dell’allora presidente di Fiat, l’avvocato Gianni Agnelli, che sosteneva che per poter competere con i colossi internazionali costruttori di auto era necessario fare delle fusioni di più case automobilistiche, affinché negli anni futuri restassero 4 o 5 costruttori di auto. La storia del futuro dell’auto si sta scrivendo in questi giorni». «Un’alleanza che prevede crescita e sviluppo, possibilità di affrontare il salto tecnologico e in troppi in Italia si attardano a parlare di inesistenti chiusure di stabilimenti mentre invece si sta procedendo alla creazione del nuovo gigante dell’auto che si posiziona al quarto posto tra i big del settore», dichiara il segretario generale Fismic Confsal Roberto Di Maulo a fronte del via alla fusione Fca-Psa. Positiva per ora sia la reazione dei mercati internazionali che quella dei sindacati italiani. L’alleanza consentirà delle ottimizzazioni soprattutto riguardo le piattaforme, affrontando la sfida tecnologica con un notevole risparmio sui costi. «Una partnership che aiuterà ad affrontare le sfide del mercato globale e dell’evoluzione tecnologica per la produzione dei nuovi veicoli elettrici e a basso impatto ambientale. Stiamo parlando di un settore d’industria importantissimo per il nostro paese e non possiamo permetterci il rischio di rimanere indietro, proprio per questo abbiamo valutato la fusione in modo positivo», conclude. Il segretario generale della Uilm, Rocco Palombella, commenta così questa sinergia nascente: «Bene dichiarazioni che escludono chiusure di stabilimenti in seguito alla fusione». «Accogliamo con soddisfazione che, nel comunicato aziendale relativo alla fusione fra Fca e Peugeot, si escluda espressamente la possibilità che vi siano chiusure di stabilimenti». «Come noto – spiega Palombella – le fusioni possono difatti comportare, nella ricerca di sinergie e razionalizzazioni che riducano i costi, ricadute occupazionali e, proprio per questo, è molto importante la precisazione di Fca e di Peugeot. Naturalmente come sindacato seguiremo con estrema attenzione la vicenda per la parte che è di nostra pertinenza e vigileremo su eventuali ricadute occupazionali». «I benefici – continua Palombella – della fusione, in termini tecnologici e di mercato, sono facilmente intuibili. Si tratta di una grandissima sfida che deve essere vinta». «Piuttosto – conclude Palombella – preoccupa l’atteggiamento di perseverante ostilità del Governo verso il settore auto, da ultimo confermato dall’aumento delle tasse sulle auto aziendali, provvedimento che evidentemente colpirebbe, oltre a tanti dipendenti, il mercato dell’auto che già sta attraversando una congiuntura negativa. Tale atteggiamento, che ha caratterizzato in verità anche i Governi precedenti, è tanto più dannoso se lo si paragona a quello degli altri Governi che invece sostengono fortemente la loro industria». Infine, l’Ugl metalmeccanici: Fusione Psa-Fca, Spera: «Favorevoli per un leader mondiale». «Apprendiamo con favore l’iniziativa dei due colossi produttori automobilistici, Groupe Psa e Fca, che stanno progettando di unire le forze per creare un leader mondiale in una nuova era della mobilità sostenibile. Il Consiglio di Sorveglianza di Peugeot S.A. e il Consiglio di Amministrazione di Fiat Chrysler Automobiles in effetti hanno concordato all’unanimità di lavorare a una piena aggregazione dei rispettivi business tramite una fusione paritetica (50/50): per l’Ugl è sinonimo di una lungimiranza, veduta lunga in una discussione capace di aprire la strada alla creazione di un nuovo gruppo di dimensioni e risorse globali». Ad affermarlo è il segretario generale dell’Ugl Metalmeccanici, Antonio Spera, commentando il press release diramato unitariamente da Peugeot S.A. e Fiat Chrysler Automobiles per il quale, «se tale matrimonio andasse in porto, potrebbe dare vita a uno ( il 4°) dei principali produttori di auto nel mondo in termini di fatturato, volumi, redditività e tecnologia, portando a fronte di ben determinate condizioni ad una nuova evoluzione, strategica, dei marchi, dove l’Ugl vedrebbe una positiva opportunità per i lavoratori di entrambi i Gruppi. La svolta Fca e la fusione con Peugeot S.A. delineerà il futuro e rafforzamento degli stabilimenti del gruppo Fiat Chrysler Automobiles in Italia e, soprattutto, dirà quali prodotti potrebbero essere ancora a loro assegnati: concentreremo la nostra massima attenzione e a breve, capiremo veramente qual è l’idea chiara delle intenzioni della Fca e su cosa deciderà. Per l’Ugl – conclude Spera – se da un lato esprimiamo ottimismo su tale importante operazione, dall’altro lato saremo attenti e vigili sulla riconferma degli stabilimenti, il mantenimento dei livelli occupazionali, la determinazione a rilanciare il nostro marchio made in Italy, che per la nostra o.s. continuano prioritariamente ad essere ribaditi».

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