La scoperta del nido di tartarughe Caretta Caretta ha rivoluzionato l’approccio della comunità e delle istituzioni locali verso la spiaggia di Campomarino Lido. Lo ha rivoluzionale al punto da far cambiare persino nome all’arenile, che per decisione della giunta Silvestri diventa “Spiaggia Caretta Caretta”. «Il 20 ottobre di quest’anno, si è verificato l’evento straordinario della schiusa di un nido Caretta caretta rinvenuto sul tratto di arenile ricompreso tra lo stabilimento balneare denominato Lido Lucio e il Vallone Due Miglia. Si è trattato del primo nido documentato di tartaruga Caretta caretta in Molise, il terzo in assoluto più a nord sulla costa adriatica dopo Roseto degli Abruzzi e quello scoperto di recente a Pesaro. Nonostante quello del lido di Campomarino sia un nido “di frontiera”, sia per la latitudine che per il periodo; che l’evento ha riscontrato una enorme risonanza mediatica ed coinvolto il Centro Studi Cetai e diversi esperti e scienziati del settore. Questi sono animali che rifuggono l’antropizzazione delle nostre coste e sono fedeli al luogo di nidificazione, per cui è possibile, dunque, che ci stiamo rendendo conto solo ora di un fenomeno che avviene già da anni. Il Comune di Campomarino, profondamente legato al mare e da sempre attento e sensibile alle problematiche ad esso connesse, ha come obiettivo di intervenire sulle cause che minacciano la perdita di “habitat” e di specie di interesse comunitario nei siti della rete Natura 2000 della costa della Regione Molise, nello specifico IT7222217 “Foce Saccione-Bonifica Ramitelli” ed IT7282216 – Foce Biferno – Litorale Campomarino, con interventi che valorizzano il patrimonio naturalistico di queste aree e quindi mediante all’esecuzione delle azioni naturalistiche anche in relazione alla minimizzazione degli impatti sulla fauna in periodo produttivo. Ritenuto, quindi: doveroso mantenere vivo il ricordo dell’evento naturalistico avvenuto sensibilizzando la collettività alle politiche ecosostenibili volte al rispetto della natura e, nello specifico, dei tratti litorali e dunali; poter attribuire al tratto di arenile ricompreso tra lo stabilimento balneare denominato Lido Lucio e il Vallone Due Miglia, la denominazione Spiaggia Caretta Caretta». E proprio oggi si tiene lì l’iniziativa di pulizia organizzata da Legambiente Molise insieme al Comune di Campomarino nell’ambito di Clean Sea Life, il progetto europeo di cui Legambiente è partner, che si propone di accrescere l’attenzione del pubblico sui rifiuti marini e di promuoverne l’impegno attivo e costante. Una sfida complessa e globale, quella della plastica in mare, che negli ultimi anni è stata affrontata a diversi livelli, grazie al coinvolgimento di cittadini, operatori del mare e istituzioni, uniti nel fronteggiare una delle più gravi emergenze ambientali degli ultimi anni. Ogni anno, infatti, finiscono nei mari e negli oceani di tutto il mondo oltre 8 milioni di tonnellate di rifiuti, la maggior parte dei quali in plastica. E il loro impatto non riguarda solo le specie marine, come tartarughe, cetacei e uccelli che possono ingerire o rimanere intrappolati nei rifiuti abbandonati, con conseguenze spesso letali, ma la nostra stessa salute: i frammenti di plastica, infatti, possono diventare veicolo di sostanze tossiche che potrebbero entrare nella catena alimentare, finendo così sulla nostra tavola. Il progetto Clean Sea Life in circa tre anni ha già coinvolto oltre 16.000 persone, 2.000 studenti, 220 circoli nautici, di subacquea e pesca e 120 operatori turistici e balneari. Più di 4.000 persone hanno preso parte alle attività di pulizia di spiagge e fondali e sono state raccolte oltre 34 tonnellate di spazzatura marina. Ed è proprio per contribuire a salvaguardare il nostro prezioso ecosistema marino che Legambiente ha aderito al progetto individuando la Spiaggia tra Vallone Due Miglia e Lido Ritz, come area in cui operare poiché interessata da notevoli quantità di rifiuti portati dalla corrente marina e, perché, per la prima volta quest’anno, ha accolto l’ovo-deposizione di una tartaruga. L’iniziativa prevede il pieno coinvolgimento di volontari locali in un’attività di monitoraggio scientifico dei rifiuti, effettuata tramite un protocollo riconosciuto a livello europeo che ci permetterà di acquisire dati per studiare il fenomeno dello spiaggiamento dei rifiuti, soprattutto rispetto a quantità e possibili fonti. Grazie a questa caratterizzazione sarà quindi possibile mettere in campo azioni mirate a limitare la dispersione dei rifiuti nell’ambiente marino e costiero, con i rischi che la loro presenza comporta. Durante la giornata i volontari si rimboccheranno le maniche per prendersi cura del nostro mare in prima persona e impegnarsi a farlo anche nei prossimi anni…”tutti insieme per un mare pulito”!

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