Torna nelle vesti di sindacalista, come presidente del sindacato medico Fimmg-118, il dottor Giancarlo Totaro e continua a picchiare duro, nonostante il richiamo avuto giorni fa dall’Asrem.
«Il nuovo Pos con il ridimensionamento degli ospedali di Termoli ed Isernia scaricherà addosso ai medici del 118 una enormità di servizio ed impegno perché aumenterà la quantità dei trasporti e il tempo di intervento dovuto ai trasferimenti di pazienti verso l’ospedale centrale di Campobasso.
AI medici del 118 già oggi gli sono stati scaricati i pronto soccorsi della regione (Termoli avrebbe solo 5 medici dipendenti e dovrebbe chiudere) che sopravvivono solo grazie al servizio dei medici del 118 ora dovrebbero provvedere ad un numero di trasferimenti, per ovvie ragioni di chiusure di specialità, presso l’ospedale di Campobasso con il grave e reale rischio che questi interventi possano ritardare gli interventi da codice rosso perché impegnati in un trasferimento.
Ancor più grave la situazione per l’Uot di Termoli che assiste il maggior numero di pazienti, circa 50 mila cioè il doppio o anche il triplo di tutte le altre postazioni ed il numero di interventi più alto in assoluto in regione, che certamente andrebbe in crisi per tutti i trasferimenti dopo chiamata.
Un sistema dell’emergenza urgenza che va totalmente rivisto e riprogrammato con minor superficialità per evitare casi come quello successo al compianto concittadino Michele Cesaride.
I medici del 118 che si sono visti addossare oneri ed impegni loro malgrado quali quelli di coprire sottopagati i turni in pronto soccorso adesso si vedono piombare addosso questo ulteriore pericoloso carico di lavoro senza alcun coinvolgimento e nessuna contrattazione specifica di merito e prenderanno posizioni chiare di fermezza se non saranno intrapresi i dovuti e naturali percorsi di contrattazione professionale che ne riconosca la dignità professionale e l’equo compenso ameno uguale a quello dei medici dipendenti.
I medici del 118 quindi non accetteranno ancora questo trattamento e si decideranno tutte le forme di protesta, nel rispetto del diritto dei pazienti, per il riconoscimento della loro dignità ed il riconoscimento economico equivalente a quello dei colleghi dipendenti anche perché stufi di fare i tappabuchi a tutte le situazioni emergenziali senza il dovuto riconoscimento economico».

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