Con le ultime due, emanate dal sindaco Paolo Manuele venerdì scorso, sono diventate 28 le ordinanze di sgombero di immobili privati, ma anche pubblici, nel centro storico del paese a causa del dissesto idrogeologico.
La zona rossa, quella più a rischio, ormai è stata quasi completamente evacuata.
All’inizio le ordinanze hanno riguardato soprattutto via Gabriele Pepe e zone circostanti. Nei giorni scorsi, però, i provvedimenti di sgombero hanno interessato anche diversi immobili di piazza Municipio, compresa la sede del Comune. Fino ad oggi le persone che hanno lasciato casa sono una ventina, in gran parte anziani. Il numero è stato relativamente contenuto perché molti immobili erano disabitati o vengono occupati solo durante il periodo estivo. Nella prossima seduta del Consiglio comunale sarà aggiornato anche il piano di Protezione civile ma nel frattempo, come testimonia uno sfogo del sindaco Paolo Manuele, la situazione si fa di giorno in giorno più difficile. Servono interventi urgenti ma anche una migliore organizzazione nella gestione di questi eventi che in una regione come la nostra non sono eccezionali.
Tornando sulla situazione del dissesto idrogeologico il primo cittadino ieri ha scritto su Facebook: «Attività di protezione civile: quelle volte alla previsione e alla prevenzione dei rischi, al soccorso delle popolazioni sinistrate e ad ogni altra attività necessaria e indifferibile, volta al contrasto e al superamento dell’emergenza e alla mitigazione del rischio. I pilastri sono previsione, prevenzione e pianificazione. Il concetto è chiaro? La formula del rischio R= P x V x E è chiara? Tutto ciò è chiaro? Ne dubito fortemente!!!».
Spesso il sindaco, specie nei piccoli centri, Civitacampomarano lo ricordiamo conta appena 400 abitanti, è l’unica presenza fisica dello Stato sul territorio e con i pochi mezzi a disposizione è difficile dare risposte ai cittadini che hanno dovuto lasciare casa o che rischiano di farlo nei prossini giorni se la situazione dovesse precipitare.

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