Civitacampomarano è in pericolo. Una grave frana che non sembra arrestarsi minaccia da settimane lo splendido borgo molisano di 400 anime. Numerosi i danni agli edifici e alla strada. La situazione è difficile. I cittadini delle aree interessate sono stati costretti ad abbandonare le proprie abitazioni ma vogliono restare lì e lottare contro l’isolamento. Civitacampomarano, dicono, non deve scomparire, è un borgo ricco di storia e il suo patrimonio architettonico è di assoluto pregio e rilevanza.
Un anno fa a Civitacampomarano si è svolta, con incredibile successo, la prima edizione del CVTà Street Fest, il festival dell’arte di strada che ha permesso agli street artist di colorare le strade del borgo e ha coinvolto l’intera comunità, dai bimbi agli anziani. Sono stati gli stessi abitanti di Civitacampomarano a fare a gara per mettere a disposizione il muro più bello, lo scorcio più ammaliante, il panorama più prezioso. Per ridisegnare il proprio paesaggio urbano, lo scorso anno Civitacampomarano si è affidata a sei artisti che hanno lasciato tracce del loro passaggio in diverse città del mondo: Biancoshock (Italia), David de la Mano (Uruguay), Pablo S. Herrero (Spagna), Hitnes (Italia), ICKS (Italia), UNO (Italia) Alice Pasquini, in arte AliCè, che ha curato la direzione artistica.
«Grazie all’idea di portare nel nostro centro la street art – dicono i giovani organizzatori del paese che ha dato i natali a Gabriele Pepe – lo scorso anno si è aperto un momento di confronto che ci ha indicato un nuovo orizzonte. Siamo partiti dalla nostra storia e dalle nostre radici, per raccogliere una sfida straordinaria: conciliare e contaminare l’arte del passato con il contemporaneo».
«È stato un duro colpo per la comunità – commenta Alice Pasquini – e per tutti noi del Festival. In un momento in cui il paese stava vivendo un periodo di rinascita dopo il successo della scorsa edizione del Festival della Street Art. Civitacampomarano resiste, seppur la situazione è davvero grave e preoccupante. Nonostante le difficoltà stiamo organizzando la seconda edizione del CVTA’ StreetFest. A partire da aprile e fino al 4 giugno (giornata conclusiva) si alterneranno gli artisti al lavoro nel paese che è diventato scenario per l’arte di strada. Per rievocare quello che ora non c’è più. Per dimostrare la voglia di rinascita ancora e sempre possibile, rispondendo nella maniera più efficace per resistere, investire nel potenziale artistico di cui disponiamo. Quest’anno altri 3 artisti saranno al lavoro per realizzare opere site specific. Gola (italia) Bosoletti (Argentina) Nespoon (Polonia). Dal 1 al 4 Giugno ci saranno delle giornate con tour per i muri, streetfood, musica e ospiti speciali. Il festival è reso possibile grazie all’aiuto degli sponsor Free Energia, Life srl, Energy Mix. Allo staff che lavora di forma gratuita e alla partecipazione degli artisti e della comunità.
Per chi volesse aiutare Civita è stata attivata la campagna di raccolta fondi “HELP CIVITA” con la finalità che il ricavato sarà destinato a supporto del recupero dell’ex edificio scuole materne da adibire ad edificio strategico C.O.C. ed anche eventualmente a residenza municipale, oppure a supporto del II° lotto utile al recupero ed all’adeguamento dell’ex edificio scolastico;
Rilevato che allo scopo del punto precedente è necessario utilizzare il conto corrente bancario dell’Ente avente le seguenti coordinate banco posta IBAN IT91L0760103800000012918868 oppure c.c.p. 12918868, sul quale ogni cittadino, associazione, impresa, ed altre forme giuridiche potranno versare la propria libera offerta destinata esclusivamente allo scopo sopra riportato;
Le donazioni dovranno riportare nella causale la seguente dicitura HELP CIVITA fondi a supporto della nuova sede municipale.

3 Commenti

  1. Gina capaldi zuccarelli scrive:

    – lo Molise e’ l’immagine della stori, dell’arte, del lavoro della terra senza la cui passione non c’e’ amore x il territorio….Percio’ ogni sforzo politico in primis…sociale..civile..umano deve essere messo in atto x salvare Civita e tutti i nostri luoghi natii x se stessi …x la storia di quelli che hanno lottato x noi ma soprattutto x’ e’ giusto e doverosi….una politica che non tiene presente il territorio..che politica e’…..

  2. Alberto Mastrocola scrive:

    Tutto ha un valore storico, e tutto ha un valore affettivo. La storia di Civitacampomarano deve far riflettere sull’assenza di interventi di consolidamento del nostro fragile terreno, di interventi infrastrutturali, di prevenzione. Ma perché si vuole così male al Molise??

  3. Michele Rocco scrive:

    Dispiace che un paese che ha dato i natali ad illustri molisani e che associa la sua immagine del castello angioino sia interessato da questa rovinosa frana. Dispiace anche per la casa di Gabriele Pepe. Per fortuna l’illustre condottiero è ricordato con un momumento (unico ad intera immagine) posto al centro di Campobasso, anzi in una posizione fatta apposta per esso: http://xoomer.virgilio.it/colozza_cb/Molise1799/cbasso.htm.
    Quello che si può fare, oggi, con la frana in atto, è ben poco se non salvare il salvabile e preoccuparsi dell’incolumità dei cittadini.
    Quando la frana avrà cesstato il suo movimento si potrà intervenire con opere di drennaggio e consolidamento.
    Sarebbe stato opportuno fare un monitoraggio preventivo. Spendere soldi per interventi in questo momento significa buttarli via.
    Quello che si può fare oggi è monitorare, e in attesa dei rilievi geognostici, prospettare qualche soluzione.
    E’ indubbio, però, che fare ingenti spese per salvaguardare qualche abitazione è fuori luogo. Per gli abitanti dovranno essere trovate altre soluzioni. Peccato per la casa di Pepe che invece ha un suo valore storico, oltre che affettivo.

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