Al “CVTà Street Fest” è il giorno di chef Rubio. I visitatori, oltre alle performance degli ultimi due artisti arrivati a Civitacampomarano, oggi pomeriggio potranno gustare lo street food locale. Nelle diverse postazioni allestite dalla Pro loco si potranno infatti assaggiare i piatti tipici del paese. Chef Rubio, presente in veste di videoreporter e grande sostenitore del cibo di strada, racconterà in un mini-reportage lo spirito del luogo. Dj Gruff, invece, farà ballare tutti nel fossato del castello angioino.
Il CVTà Street Fest entra nel vivo oggi, 3 giugno, giorno in cui è prevista la maggiore affluenza di pubblico. Alle ore 17.00 l’appuntamento è con lo Street food. Per un pomeriggio intero, la riscoperta di antichi sapori della tradizione popolare civitese che rischiano di essere dimenticati va a braccetto con la street art, in una vera e propria festa che fa felici non solo gli occhi ma anche il palato.
Passando da un murales all’altro, i visitatori possono fermarsi nelle cinque postazioni allestite dai volontari della Pro Loco (in via Marcello Pepe, via Colle, Corso XXIV Maggio, via D‘Ascanio, via Discesa degli Orti) che si appoggiano ad altrettante case private, per offrire ai visitatori cinque pietanze tipiche di Civitacampomarano, cucinate dalle signore del posto: il riso con il latte (ris cu latt), la pizza di granoturco con la verza (pizz e fogl), le scrippelle (scr’pell’), il pane indorato e fritto (pan ‘nrat) e i ceci (i cic). Il tutto accompagnato dalla birra Peroni, che è il main sponsor del festival.
Le degustazioni sono a sottoscrizione libera. Negli angoli del borgo impreziositi dai murales, il palato è in festa e i più golosi trovano appieno la loro soddisfazione. La pizza di granoturco con la verza (pizz e fogl), che i visitatori trovano in via Colle, è un’antichissima pietanza popolare, povera ma molto gustosa, diffusa non solo a Civitacampomarano, ma in tutto il Molise.
La postazione in via Marcello Pepe è dedicata invece alla scoperta del riso con il latte (ris cu latt), una pietanza che, come dice il nome stesso, è a base di riso cotto nel latte, zucchero e cannella. È il dolce tipico della festività di “San Giuseppe di maggio”, che ricorre appunto il primo maggio. Durante questa ricorrenza, alcune famiglie offrono il pranzo a San Giuseppe. È tradizione che nella tavolata, oltre ai componenti della famiglia e agli amici, prendano posto anche tre ospiti speciali che rappresentano la Sacra Famiglia: San Giuseppe (il vecchio), la Madonna (la vecchia) e l’Angelillo (Gesù Bambino). Nel corso del pranzo, vengono servite portate a base di carne che culminano con il dolce, il riso con il latte. È all’insegna delle scrippelle (scr’pell’) la postazione per la degustazione di corso XXIV Maggio. Sono piccoli pezzi di pasta di pane lievitata, fritti nell’olio.
In via Discesa degli Orti i visitatori possono trovare inoltre la postazione allestita per la degustazione del pane indorato e fritto (pan ‘nrat). Si tratta di fette di pane vecchio di alcuni giorni, bagnate nell’uovo sbattuto e fritto nell’olio. La vivanda veniva usata soprattutto dai contadini per le colazioni durante i periodi del raccolto della campagna. I ceci (i cic) sono infine protagonisti alla postazione di via d’Ascanio. Nei tempi passati, questi legumi venivano cotti in acqua bollente in tegami di terracotta (detta pignata) vicino al fuoco e poi conditi con olio a crudo e soffritto di cipolla e pepe. Parlando di cibo di strada, non può non essere presente Chef Rubio, ospite speciale della manifestazione: il cuoco frascatano, noto al grande pubblico per i suoi programmi televisivi e per il suo impegno sociale in cucina, partecipa infatti alla seconda edizione del CVTà Street Fest nell’inedita veste di fotografo e video-reporter speciale, arricchendo con la sua presenza e con l’apporto della sua creatività il parterre della manifestazione. Rubio è impegnato a realizzare un POV Speciale dedicato al CVTà Street Fest, ovvero uno dei suoi minireportage di viaggio della webserie POV-point of view disponibile sul sito www.chefrubio.it, per raccontare secondo il suo punto di vista le peculiarità di un borgo seducente e del festival che lo anima. Questo reportage verrà poi condiviso in esclusiva sul profilo Facebook di Birra Peroni.
E la festa oggi prosegue nel fossato del Castello Angioino, insolita location per il dj set di Dj Gruff, punta di diamante della scena rap italiana, che già lo scorso anno ha fatto ballare i nonni di Civitacampomarano con i suoi sorprendenti mix di note vintage, ripescate da cantine e soffitte.

Un Commento

  1. pietro maddalena scrive:

    sicuramente il molise esiste!!! ma anche i parassiti !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! povero molise ipoveri sempre piu poveri , riaperta l’emigrazione per i giovani devono fare posto a chi entra in italia sensa decumenti!!

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