A Trivento fervono i preparativi per accogliere il nuovo vescovo monsignor Claudio Palumbo. All’ingresso del palazzo vescovile, che si trova accanto alla cattedrale dei santi Nazario, Celso e Vittore, è già stato installato lo stemma del nuovo vescovo. Il suo significato monsignor Claudio Palumbo lo ha spiegato nei giorni scorsi in un intervista rilasciata a don Francesco Bovino. «Io ho sempre sentito molto presente – ha spiegato monsignor Palumbo – l’intercessione e la presenza di Maria già nella mia vita di seminarista e poi nella mia vita di sacerdote. Sono stato ordinato sacerdote proprio il 15 agosto, solennità dell’Assunzione. Vengo, poi, da una città mariana, Venafro, che ha 22 chiese dedicate alla Madonna. Ancora, sono stato ordinato vescovo l’8 settembre, festa della Natività della Beata Vergine Maria. Vado in una diocesi dove c’è un bellissimo santuario dedicato alla Madonna. Quindi, questa indica la presenza di Maria che ho sentito e sento molto forte nella mia vita. Per cui, lo stemma deve in qualche modo dire tutto questo. Una mia testimonianza ma anche l’affidamento a Lei. Oltre al blasone, che è quello dei vescovi, con il cappello verde dei vescovi a sei fiocchi, la croce astile che in palio taglia lo scudo, vi è uno scudo rosso, simbolo della fede. La fede viene attraversata da una banda diagonale di color oro che rappresenta la grazia di Dio che previene, sostiene la vita del credente. In alto a destra la stella ad otto punte che simboleggia Maria, la piena di grazia, “forma Dei”, secondo la bellissima espressione di sant’Agostino, poi amata e ripresa da San Luigi Maria Grignon de Montfort. Quindi, il vescovo opera nella Chiesa, Maria è Madre della Chiesa, il vescovo la riconosce come mediatrice di tutte le grazie e si affida alla sua materna intercessione. Questo spiega anche il cartiglio che presenta l’ultima espressione di quella bellissima preghiera di San Bernardo di Chiaravalle “Respicestellam”, l’ultima espressione “Ipsapropitiapervenis”, cioè se Lei, la stella, Maria ti sarà benevola tu giungerai alla mèta. E siccome la mèta è Cristo e tutti siamo incamminati verso Cristo, non c’è tutela migliore che quella della Vergine Maria».

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