Ma quanto ci costa la messa in sicurezza di via Acquasantianni? Questa è la domanda – afferma Tullio Farina – che mi pongo e che sottopongo ai cittadini di Trivento. Ed ecco i fatti. Nel 2014 sulla strada di via Acquasantianni, nei pressi della scuola media, furono spesi 40mila euro per la sua messa in sicurezza con l’esecuzione di lavori relativi all’abbattimento di mezzo muro in cemento e con la sostituzione di una staccionata in legno per il contenimento del terreno. Nel 2015 furono spesi altri 300mila euro, che videro la demolizione completa di tutti i lavori realizzati precedentemente con i 40mila euro. Infatti, con tale somma, oltre ad abbattere l’altra metà del muro in cemento che era rimasto con la staccionata messa in precedenza, se n’è costruito uno nuovo, è stato realizzato un lungo marciapiede per la sicurezza dei pedoni ed è stato allargato ed asfaltato il tratto di strada dinanzi lo stabile della scuola media. Oggi, però, sempre sulla stessa zona, è stato predisposto un altro intervento di 69mila euro, per eliminare il ristagno dell’acqua piovana sulla strada asfaltata, prevedendo la costruzione di una tubazione di scarico che, attraversando tutta la strada, dovrebbe scaricare le acque piovane sul terreno sottostante, dove insistono sia la scuola dell’infanzia sia il poliambulatorio, per essere poi convogliate in un fosso di scolo esistente. Pertanto, ci sarà un nuovo intervento su una strada già interessata a lavori già eseguiti. Da quanto descritto appare chiaro la tecnica del cuci e scuci, ossia prima si fanno alcuni lavori e poi si vanificano con quelli successivi. Se poi alle somme citate si aggiungono gli altri lavori previsti in detta area nel piano annuale delle opere pubbliche del 2018 quali quelli di 190mila euro per la messa in sicurezza dell’incrocio tra la scuola media N. Scarano e il poliambulatorio, di 100.337,54 euro per il miglioramento della viabilità interna in via Acquasatianni e porta Caldora e i 150mila euro per i lavori di completamento delle opere di urbanizzazione primaria sempre in via Acquasantianni e porta Caldora, ben si comprenderà che tutti gli interventi realizzati e da realizzare arriveranno alla somma di 859mila euro e francamente tale cifra mi sembra esagerata per la messa in sicurezza di una strada che cade sotto gli occhi di tutti. A mio avviso con una programmazione seria e ragionata e non con la tecnica teatrale dell’oggi si recita a soggetto, sarebbe bastato un unico progetto, anche diviso per lotti, per evitare sia il cuci e scuci dei lavori sia per ottenere un risparmio sulle inevitabili spese tecniche, sia per i tempi che corrono e incidono notevolmente sul costo delle opere. Al contrario si sono predisposti ben sei progetti con lavori che si sono vanificati e si vanificheranno tra loro e che comporteranno aggravi di spese. D’altra parte ben si sa però che sei progetti faranno proliferare le attese di altrettanti progettisti e imprese con conseguente ritorno di consensi elettorali. Nessun soggetto privato, qualora decidesse di effettuare lavori per la messa in sicurezza di un’area di sua proprietà, si comporterebbe in tal modo. Ma questo poco importa, tanto i soldi sono di Pantalone. Peccato però che i soldi prelevati nelle tasche di Pantalone sono quelli dei cittadini – conclude Farina – che pagano le tasse.

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