luciano sammarone capo forestale

Non c’è solo l’associazione Salviamo L’Orso a richiamare ai propri doveri la Regione Molise sul delicato tema del (discusso) calendario venatorio. Nell’area contigua del Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, infatti, nelle ultime settimane si è verificato un cortocircuito interpretativo delle norme che è costato pesanti sanzioni e denunce penali a carico di cacciatori ignari, come la Regione a quanto pare, della legislazione vigente.
Sul punto abbiamo sentito il comandante provinciale del Corpo forestale dello Stato, Luciano Sammarone, il quale ha confermato che i berretti verdi hanno elevato sanzioni amministrative e penali ai cacciatori (al cinghiale) beccati in attività nel territorio dell’area contigua del Pnalm.
“La legge regionale – ha affermato dunque il capo dei forestali pentri, Sammarone – attribuisce la competenze su modalità e tempi di caccia all’ente di gestione dell’area contigua: il commissario Enzo Pontarelli ha adottato un provvedimento preciso e noi del Corpo forestale dello Stato ci ‘limitiamo’ a farlo rispettare”.
Insomma, per i berretti verdi non ha ‘valore’ l’atto della Regione attraverso il quale è stato sostanzialmente disconosciuto il deliberato del commissario Pontarelli poiché la legge in materia è chiara.
Associazioni ed amanti della natura e del Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise e dei suoi animali simbolo, comunque, non mancano di far notare come la Regione Molise non stia tenendo fede agli impegni assunti in precedenza. L’associazione Salviamo L’Orso con il presidente Stefano Orlandini ha fatto capire in modo netto come per loro il delegato alla Caccia, Cristiano Di Pietro, sia inadeguato a ricoprire tale carica. Ora non resta che registrare come risponderanno il governatore Paolo di Laura Frattura e l’assessore regionale all’Ambiente, Vittorino Facciolla, alla lettera aperta (pubblicata nei giorni scorsi) di Stefano Orlandini che pone dei quesiti ben precisi.
Il caos che si è creato con il conflitto tra Regione ed ente di gestione dell’area contigua va sbrogliato in qualche modo. Per ora sono i cacciatori che stanno pagando il cortocircuito (per la Forestale la caccia in quell’area è chiusa, per la Regione è invece aperta) ma alla lunga a rimetterci potrebbe essere l’orso, specie a rischio estinzione e per la quale l’Ispra ha sempre specificato come occorre comportarsi per tutelarla. Secondo le associazioni la Regione non starebbe tenendo conto dei pareri dell’Ispra. Eppure, l’ente del Molise ha riconosciuto l’orso come una priorità, una specie da tutelare…

(su Primo Piano Molise di oggi in edicola)

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