Giornata per certi versi storica quella di ieri a San Vincenzo al Volturno. L’abbazia di Montecassino e il Polo museale del Molise hanno infatti sottoscritto un importantissimo accordo per la piena fruizione del sito. A firmare l’intesa sono stati il direttore Stefano Campagnolo e l’abate Dom Donato Ogliari.
Il “patto”, in particolare, prevede la possibilità di visitare la Cripta di Epifanio negli stessi orari e con le stesse modalità (salvo piccole restrizioni) degli scavi e non solo, dunque, in occasioni eccezionali. «Abbiamo raggiunto in maniera sinergica un accordo con il Polo museale del Molise – ha commentato l’abate di Monteccasino Dom Donato Ogliari -: si tratta di un perla di arte medievale che si trova nel sito archeologico di San Vincenzo al Volturno sotto l’egida del Polo museale. Siamo felici anche per la ricaduta positiva che questa intesa potrà avere non solo per i visitatori ma anche per il territorio. Ci auguriamo dunque un futuro roseo. Questo è il primo passo di molti altri per rendere tutto questo comprensorio vivo e con ricadute sociali, specialmente per i giovani, anche a livello lavorativo».
Entusiasta si è mostrato anche il direttore Stefano Campagnolo, il quale ha sottolineato come l’accordo «mancava da moltissimi anni. Ci sono stati momenti conflittuali tra Ministero e abbazia, oggi tutto ciò è superato… Adesso sarà possibile la fruizione integrata dell’area archeologica e della Cripta di Epifanio». Il direttore del Polo museale del Molise ha annunciato novità anche per quanto concerne l’orario di apertura che, ha assicurato Campagnolo, verrà «incrementato di 6 ore settimanali: la chiusura sarà posticipata alle 15,30 anziché le 13,45. Al contempo ci sarà anche un aumento del prezzo del biglietto che passerà da 4 a 5 euro».
Alla firma dell’accordo ha preso parte anche la sindaca di Castel San Vincenzo, Marisa Margiotta, poiché ieri mattina è stata annunciata pure la futura apertura del museo in paese. La sindaca ha subito puntualizzato come la struttura, per la quale sono in arrivo finanziamenti per renderla fruibile, ospiterà i reperti dell’area archeologica rinvenuti nel corso dei decenni, «anche quelli attualmente esposti a Venafro, Campobasso e altri musei», ha puntualizzato Margiotta.
Nel corso dei lavori condotti da Gian Carlo Pozzo (delegato dell’abate di Montecassino per gli affari dell’abbazia di San Vincenzo al Volturno) e che hanno portato alla sottoscrizione dell’intesa per la valorizzazione del sito archeologico si è parlato a lungo dunque del «gioiello dell’arte medievale». Campagnolo ha spiegato che ci saranno «particolari modalità di fruizione per preservare la Cripta (massimo 45 minuti di apertura continuativa) che è stata definita la Cappella Sistina del medioevo. Dobbiamo fare in modo di tutelare gli affreschi che resistsono da 1200 anni. Qui nel corso degli anni sono stati fatti importanti investimenti ministeriali, spero che proseguiranno in accordo con l’abbazia».
In sostanza, attraverso la fruizione integrata degli scavi e della Cripta di Epifanio l’auspicio è che il sito possa diventare «volano di sviluppo non solo per la Valle ma per l’intero Molise».
La sindaca Margiotta, dal canto suo, ha evidenziato l’importanza dell’evento non solo per San Vincenzo ma anche per il paese. In particolare, la prima cittadina si è soffermata sugli sforzi per addivenire finalmente all’apertura del museo finito nel 2002 ma mai reso visitabile. «Presto avremo dei finanziamenti per renderlo fruibile. Ma – ha avvisato Margiotta – premetto sin d’ora che chiederemo che tutti i reperti vengano ospitati qui, anche quelli che attualmente sono esposti altrove. Finora non siamo riusciti come territorio a decollare, speriamo di riuscirci stavolta».
Sia l’abate Dom Donato Ogliari che il direttore Stefano Campagnolo nonché la stessa sindaca di Castel San Vincenzo, nei loro interventi, hanno sottolineato l’importanza dell’operato di Gian Carlo Pozzo, il quale in sostanza ha fatto da propulsore per l’accordo. Quelli di ieri sono in effetti i primi, concreti frutti dell’iniziativa «Reviviscentia Terrae Sancti Vincenti», convegno svoltosi l’11 aprile presso l’abbazia volturnense nel corso del quale tutte le istituzioni si impegnarono a porre in essere ogni possibile sinergia per il rilancio socio-economico dell’intera alta Valle del Volturno.
E l’intesa per la piena fruizione anche della “Cappella Sistina” di San Vincenzo al Volturno va proprio in questa direzione.
La Cripta di Epifanio. La Cripta di Epifanio si trova al di sotto del presbiterio della Chiesa Nord e fu realizzata insieme alla ristrutturazione della chiesa sovrastante. Al di sotto di essa si conserva una sepoltura di cui è ignoto l’originario destinatario: potrebbe trattarsi dell’abate Epifanio o di un personaggio esterno alla comunità monastica ma strettamente legato all’abbazia. È anche possibile che ospitasse le reliquie dei santi di cui è ritratto il martirio nel ciclo di affreschi che decorano la cripta. Gli affreschi che decorano la Cripta di Epifanio sono tra le testimonianze più importanti della pittura altomedievale europea, per la qualità tecnica e formale, per la complessità dei temi raffigurati e per l’ottimo stato di conservazione.
Eppure la scoperta della Cripta avvenne praticament per caso. Era il 10 maggio 1832 quando un contadino di Castel San Vincenzo accidentalmente individuò l’ambiente sotterraneo completamente affrescato risalente al IX secolo. La scoperta non destò tanto clamore da incentivare delle serie ricerche. Si dovettero attendere quindi gli inizi del XX secolo affinché i primi studi critici sistematici potessero essere condotti sugli affreschi della Cripta, facendo così emergere tutta l’importanza del luogo.
Ric. Pre.

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