Nella Piana di Venafro l’indomani dell’esondazione del Volturno è partita la macchina per la conta dei danni. Ingenti, ha subito avvisato Coldiretti Molise. Il Comune di Venafro con il sindaco Alfredo Ricci ha fatto sapere di aver conferito mandato alla Polizia municipale di raccogliere informazioni e fare ulteriori sopralluoghi per poi relazionare sulla dei danni. «Fatto ciò – ha affermato il primo cittadino – ci rivolgeremo alla Regione per i risarcimenti del caso e per permettere così agli allevatori e agricoltori danneggiati di avere risorse per ripartire». Mentre intanto ci si interroga su come sia potuta accadere una inondazione del genere, c’è chi continua ad avanzare l’ipotesi dell’apertura delle paratoie del bacino a confine tra Molise e Campania che, secondo molti, ha contribuito ad alzare il livello del fiume.
Insomma, l’apertura del sistema regolabile di sbarramento idraulico, che viene posto su un corso d’acqua naturale o su un canale per regolarne il deflusso e quindi la portata, avrebbe contribuito agli allagamenti nella zona tra l’Oasi Le Mortine e Ponte Reale, tanto nel lato casertano quanto in quello molisano.
Sui fatti è intervenuto anche l’europarlamentare Aldo Patriciello, il quale ha rimarcato come «occorre una mobilitazione concreta non solo per riparare i danni causati da una tale situazione di emergenza, ma anche per creare un programma efficiente di interventi per la prevenzione». Infatti, «la frequenza con cui assistiamo, purtroppo, al ripetersi di tali fenomeni impone a tutti una particolare attenzione per quanto riguarda le misure di prevenzione e di messa in sicurezza dei territori a rischio di dissesto idrogeologico. La mia totale vicinanza agli amministratori, ai cittadini, alle tante imprese dei comuni interessati. Ma più che le parole, ciò che è importante è attivarsi immediatamente per cercare di arginare e risolvere un problema che non riguarda certamente solo il Molise ma tantissimi altri territori in tutta Italia. Il problema va inquadrato – e risolto – all’interno di un grande piano nazionale ed europeo».
Lo stesso Patriciello a caldo aveva sottolineato come «non è accettabile che in poche ore i sacrifici e il lavoro di anni possano essere spazzati via dalla pioggia. L’agricoltura e la zootecnia dei terreni inondati dal fiume Volturno hanno subito danni enormi, mettendo in ginocchio l’economia di molti, troppi, comuni». L’europarlamentare aveva pure rimarcato come a suo dire quanto avvenuto martedì mattina fosse «un danno sproporzionato rispetto alla quantità di pioggia caduta in questi giorni, seppur abbondante».
Secondo il consigliere regionale nonché ex presidente del Consorzio di bonifica della Piana di Venafro Vittorio Nola, poi, «ancora una volta dobbiamo rimarcare la necessità che gli argini e gli alvei di fiumi e torrenti siano mantenuti sempre da chi ne ha la responsabilità. Assistere ora al solito scaricabarile è veramente fuori luogo. Valga solo come esempio. Che gli argini del fiume Volturno tra Venafro e Sesto Campano debbano essere messi in sicurezza è un fatto noto, per cui invito i sindaci del territorio insieme al Consozio di bonifica della Piana di Venafro e alle principali organizzazioni agricole da Coldiretti a Cia, alle altre presenti in zona, a stilare un documento congiunto da inviare alla Regione Molise, affinché l’assessorato ai Lavori pubblici definisca il piano di interventi da realizzare al più presto in accordo con le autorità di bacino. Intanto esprimo la mia solidarietà alle famiglie, ai coltivatori, agli imprenditori così gravemente colpiti nella provincia di Isernia e nel Molise tutto».

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