Hanno parlato di «particolare criticità» i tecnici della Protezione civile presso la Presidenza del Consiglio dei ministri intervenuti in sopralluogo il 21 e 22 gennaio scorsi. Il riferimento è alla situazione, più volte denunciata dagli amministratori comunali di Sesto Campano, inerente al torrente San Bartolomeo che si immette nel fiume Volturno nel territorio sestolese. Le verifiche sono state effettuate sulla scorta della richiesta di stato di emergenza avanzata a seguito degli eventi meteorologici del 19 e 20 novembre 2018.
Nel dettaglio, il dipartimento di Protezione civile ha segnalato alla Regione Molise, al Consorzio di bonifica della Piana di Venafro e, per conoscenza, all’Autorità di bacino dell’Appennino meridionale e alla Regione Campania che riguardo alla problematica sottoposta è stato rilevato che «in occasione di eventi di piena gli effetti di rigurgito determinati dalla presenza di materiale alluvionale e vegetazione che impedisce il libero deflusso delle acque, ed il conseguente alluvionamento nelle aree della pianura venafrana, limitrofe ai sopraddetti corsi d’acqua, espongono a potenziale danneggiamento, in particolare, le aziende agricole e zootecniche ivi presenti e la relativa viabilità locale». Pertanto, è stato sottolineato, «occorre che la Regione Molise, anche in accordo con la Regione Campania e l’Autorità di bacino distrettuale dell’Appennino meridionale, programmino specifici interventi di mitigazione del rischio idrogeologico al fine di fronteggiare efficacemente la criticità sopra riportata».

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