Stefania Passarelli interviene in merito al rischio che la Unilever possa realmente lasciare il Nucleo industriale di Pozzilli. Alla “denuncia” del segretario della Cisal Antonio Martone, la presidente del Consorzio industriale ha replicato sostanzialmente che le istituzioni possono fare ben poco. Infatti, ha sottolineato la Passarelli «la politica industriale delle multinazionali è difficilmente condizionabile dai governi nazionali e, quindi, ancor meno dal governo di una regione come la nostra. Problematica questa che è sotto gli occhi di tutti sulla cronaca nazionale dall’Ilva di Taranto alla Whirpool di Napoli».
Tuttavia, alla presidente del Nucleo industriale non è andata giù l’uscita di Martone, che ricordiamo è anche assessore al Comune di Sesto Campano: «Utilizzare la questione Unilever per far pubblicare il proprio nome sui quotidiani locali – suppongo per finalità propagandistiche legate alle prossime elezioni amministrative presso il Comune ove si risiede – è riprovevole». E ancora: «Affermare che “dopo trent’anni, il Consorzio industriale, è praticamente un deserto” è – per chi il Nucleo industriale lo frequenta quotidianamente – mentire con la consapevolezza di farlo».
Dunque, Stefania Passarelli ha snocciolato numeri e dati per rappresentare come, a suo dire, l’area non sia né un deserto né tantomeno un cimitero industriale. «Questi la verità dei numeri. Oggi, nell’area industriale di Pozzilli sono attive ben 42 aziende, di cui 6 insediate nell’incubatore del Consorzio. Le aziende che negli anni scorsi hanno chiuso, sono tutte, con l’unica eccezione della Rer, in fase di rilancio e riapertura. La ex Filpiù è stata riattivata ed opera alacremente; la ex Sil vede all’opera una cordata di imprenditori per il suo acquisto e rilancio; la ex Lasertec a breve ricomincerà ad occupare personale; i capannoni dell’ex Volani Sud (7000 mq), sono stati da poco venduti ad un nuovo imprenditore; altre aziende in disuso stanno per ripartire; sempre in zona industriale stanno per approdare Università prestigiose che favorirà il rilancio dell’area in una versione più moderna. Spero di poter fornire a breve i dettagli di altre iniziative imprenditoriali che consentiranno il riutilizzo di immobili di alcune delle più importanti aziende chiuse, con la relativa forza lavoro che sarà impiegata».
Ma «non solo – ha proseguito la Passarelli -. Le infrastrutture interne all’area industriale saranno a breve potenziate ed ammodernate con un impegno già scritto e deliberato dalla Regione Molise. Inoltre è intenzione del Consorzio realizzare un nuovo impianto per abbattere i costi di elettricità delle pompe di sollevamento dell’impianto idrico per portare al minimo i costi della fornitura dell’acqua alle aziende. Resta da riclassificare la tratta ferroviaria Roccaravindola-Rocca d’Evandro, per il pieno ed efficiente servizio di trasporto su rotaia, con enormi benefici in termini economici ed ambientali. Per conseguire anche questo risultato dovremo essere incisivi a livello centrale (governo e Rfi) con un impegno forte della Regione Molise nelle trattative in seno alla Conferenza Stato-Regioni».
Tornando poi sullo scottante tema della multinazionale chimica che potrebbe lasciare Pozzilli, la presidente del Nucleo industriale ha confessato: «Certamente l’eventuale scelta di Unilever di dislocare la produzione risulterebbe pregiudizievole per la nostra vitalità industriale. Profonderemo ogni nostra energia perché tanto non accada». Tuttavia, «il Consorzio è pronto ad affrontare ogni situazione futura, anche perché ha messo in piena sicurezza la propria stabilità economica e finanziaria».
Sempre in merito alle preoccupazioni espresse dalla Cisal su Unilever, sembrerebbe che ieri mattina vertici e dirigenti dell’azienda abbiano provato a rassicurare le maestranze, anche se dalla sede nessuna smentita è giunta agli organi di informazione che hanno riportato il rischio paventato da Martone di una possibile chiusura dello stabilimento di Pozzilli.

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