Da sempre impegnato nel sociale. Oltre dieci anni negli scout e vicepresidente della Pro loco per quattro anni, Giuseppe Notte (giovane imprenditore autonomo nel commercio) da poco è stato eletto presidente dell’associazione Città Nuova.
Perché questo impegno?
“Perché ce n’è bisogno e credo che fare politica sia oltre che un diritto, un dovere di ogni cittadino, in particolare dei giovani. Poi da sempre credo nell’impegno in prima persona nelle associazioni civili e culturali”.
Come avete composto il nuovo direttivo?
“Ai tanti giovani e soprattutto alcune donne impegnate, abbiamo affiancato due figure di grande esperienza, come Bruno Cosenza e Gigino Garzia. In segno di rinnovamento, ma anche di continuità con l’idea originale dell’associazione. Su 21 componenti del direttivo 16 sono giovani di prima nomina. Oltre i due terzi. Come vicepresidente abbiamo la dottoressa Gabriella Riccio e come tesoriere il dottor Livio De Luca, due giovani figure di grosso spessore culturale. Nell’occasione rivolgo un saluto di buon lavoro al presidente uscente Dario Ottaviano diventato assessore della città”.
Che cosa non va a Venafro?
“Purtroppo devo fare un lunghissimo elenco. Venafro viene da un decennio di non amministrazione ed i pessimi risultati sono sotto gli tutti. Dalla mancanza di strutture sociali come un cineteatro, impianti sportivi, circoli per anziani, al disordine della città. Manca un Piano Regolatore, quasi tutte le strade sono bucherellate, i servizi pubblici sono da rifondare (leggi l’acqua). Sono però convinto che la nuova amministrazione saprà rimettere ordine in questo autentico caos. Ritengo che sia difficilissimo ma non impossibile”.
Due/tre progetti che vi stanno a cuore.
“A breve chiederemo un incontro con gli amministratori per discutere di Piano Regolatore e raccolta differenziata. Poi vogliamo organizzare due incontri sulla Legalità e Giustizia approfondendo due grandi figure del nostro tempo, uccise dalla mafia: Padre Puglisi e Peppino Impastato. Seguiremo con attenzione il progetto della Casa dei Giovani e sponsorizzeremo strutture per anziani e meno abbienti. Se l’amministrazione chiederà un nostro impegno, non ci tireremo certo indietro”.
Altre iniziative?
“Una delle prime esigenze è trovare una sede, soprattutto come luogo di incontro e dibattito. Ma anche per accogliere le richieste e le lamentele dei giovani e della gente, come una sorta di comitato o difensore civico. Siamo amici dell’amministrazione ma la pungoleremo sempre su questioni che interessano la collettività. Il nostro riferimento è solo la città di Venafro e la sua storia, oltre che le sue tradizioni”.
L’associazione come si rapporta con la politica?
“Non guardiamo ai partiti ma soprattutto alle persone oneste ed impegnate. A chi magari fugge dalla politica considerata come un modo per avere potere e fare affari personali. A noi interessa la gente comune, quella che non ha nessuna voce in capitolo e non viene quasi mai rappresentata dalla ‘casta’ politica”.
Un suo sogno nel cassetto?
“Tempo fa Giulio Tremonti disse che con la Cultura non si campa. Niente di più falso. Il mio sogno è far diventare Venafro città della Cultura e del Turismo. Se chiudo gli occhi, immagino il Verlascio ristrutturato, il centro storico che ritorna ad essere il cuore della città, il teatro romano fruibile ai cittadini, i Musei e le chiese sempre aperte e visitabili. Di cultura potremmo vivere ed anche bene. Potenzialmente non abbiamo niente in meno ad una città umbra o toscana, come Gubbio o Siena”.
Una battuta finale.
“Cito una frase di Peppino Impastato: …bisognerebbe educare la gente alla bellezza: perché in uomini e donne non si insinui più l’abitudine e la rassegnazione ma rimangano sempre vivi la curiosità e lo stupore”. F.R.

 

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