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Sono picconate durissime quelle che l’ex assessore Benedetto Iannacone tira ai pilastri dell’amministrazione comunale guidata dal sindaco Antonio Sorbo. Tra i due, dunque, l’idillio è finito. Troppo grave, evidentemente, quanto avvenuto durante l’ultimo Consiglio comunale per poter continuare a tacere. Così, il potente esponente della vecchia amministrazione di Nicandro Cotugno, lo scorso anno tra i principali fautori della vittoria elettorale di Sorbo ha deciso di rompere con la maggioranza. E lo ha fatto in maniera fragorosa.

Con una nota dura, che non lascia spazio ad interpretazioni. Insomma, dopo un anno la giunta venafrana rischia grosso. Nell’amministrazione comunale si contano tre uomini vicinissimi alle posizioni dell’ex assessore al Bilancio, tra cui l’assessore Marco Valvona che si è allontanato dall’aula al momento del voto sul piano decennale di riequilibrio dei conti.

Ora occorrerà verificare come reagirà la maggioranza a questo potente scossone. L’ex plenipotenziario della vecchia giunta Cotugno si è detto in totale disaccordo con quanto deciso e deliberato dalla maggioranza. In sintesi, Iannacone smentisce la ricostruzione dei fatti prodotta da “Sorbo & Compagni” – come vengono definiti nella nota – accusandoli anzi di portare dritto al fallimento il Comune di Venafro: “Rivolgo un invito accorato all’amico sindaco Sorbo & C. di guardare avanti, oggi siete al governo della città, l’era dell’opposizione è finita e fra poco tempo non avrete più l’espediente di dire sempre e comunque ‘la colpa non è nostra’ e se come ipotizzato si arrivasse al dissesto, mi auguro sinceramente di no per il bene della città, forse noi resteremmo come quelli che hanno violato un principio contabile solo ed esclusivamente nell’interesse dei cittadini e voi passerete alla storia come amministratori che hanno decretato e portato il Comune al fallimento”.

(tutti i particolari su Primo Piano Molise in edicola domani)

Un Commento

  1. Lucia Rossi scrive:

    Al bene della città avrebbe dovuto pensarci molto prima….. e grazie per aver violato un principio contabile nell’interesse dei cittadini (quali?).

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