Come al solito meditato e ponderato, e altrettanto duro (molto duro) come al solito, è arrivato il commento delle Mamme per la salute e l’ambiente all’incontro in Ministero di martedì scorso. Se gli attori del vertice si sono detti tutti soddisfatti per il «passo avanti», le Mamme non sono dello stesso avviso. Anzi. «Ancora una volta assistiamo alla decisione dell’attivazione di tavoli tecnici annunciati e propagandati con grande enfasi – attaccano -, mentre nessuna risposta si è avuta in merito alla unica e sola richiesta da noi avanzata e cioè di eliminare l’inceneritore di Pozzilli Herambiente dall’elenco degli impianti strategici d’interesse nazionale».
Dunque, l’associazione Mamme per la salute e l’ambiente onlus, ricorda come «in questi anni di lotta a tutela della salute, abbiamo assistito all’istituzione di numerosi tavoli tecnici e possiamo pertanto asserire, con forza, che il loro risultato, in termini di tutela dell’ambiente e della salute dei cittadini, è stato pari a zero. I sorrisi, le passerelle e i proclami sterili non hanno più spazio in una terra che vive un dramma vero di dolore e di paura».
Infatti, «l’applicazione del principio di precauzione è adesso un atto dovuto e improcrastinabile».
Le Mamme, quindi, invitano le istituzioni ad attivare «immediatamente tutte le procedure atte a evitare l’aumento delle criticità. È un dato incontestabile che la diossina viene immessa nel nostro territorio 24 ore su 24, 365 giorni all’anno – sostengono -. Come dato incontestabile è che la diossina è arrivata nella catena alimentare, che il dato di abortività spontanea è allarmante e troppi sono gli ammalati di patologie oncologiche, cardiovascolari ed endocrine; sono dati più che sufficienti per agire compiutamente».
Insomma, le Mamme spengono gli “entusiasmi” e si dichiarando sostanzialmente “deluse”. Nei giorni scorsi invcece, il sindaco Antonio Sorbo, il capogruppo di maggioranza Marcello Cuzzone, il senatore Roberto Ruta ed il consigliere regionale Massimiliano Scarabeo, con diverse sfumature, si era detti fiduciosi per il futuro soprattutto grazie all’interessamento del Ministero dell’Ambiente che, ricordiamo, ha deciso di schierare l’Ispra nella Piana di Venafro per indagare a fondo le “fonti” di inquinamento. Questo a seguito del tavolo tecnico che dovrà essere convocato entro brevissimo affinché possa avere un senso. Tuttavia, oltre alle Mamme anche sui social la delusione sull’esito dell’incontro – ritenuto piuttosto “interlocutorio” e “preparatorio” ma senza azioni concrete in programma – monta inesorabilmente.
A conti fatti, per le Mamme occorre «intervenire con serietà e determinazione». Del resto questa «è l’unica strada da seguire, non è più tempo di temporeggiare. Si inizino tutte le procedure, anche le più complesse per cancellare inceneritore di Pozzilli dall’elenco degli impianti strategici d’interesse nazionale».
Un monito al quale non si potrà restare indifferenti. A dire il vero, come scritto da queste stesse colonne l’indomani dell’incontro, la delegazione venafrana ha sollevato la questione ma il ministro Gian Luca Galletti ha sostanzialmente “scansato” il problema affermando che l’articolo 35 dello Sblocca Italia è stato votato dal Parlamento e dal Parlamento potrà ed eventualmente dovrà essere modificato. Quindi, i tavoli non bastano più. Ciò che serve sono le azioni, concrete ed immediatamente esigibili in modo da contrastare l’inquinamento e – perché no?! – dare un segnale forte di attenzione. Sul punto, va ricordato come l’articolo 35 sia stato votato anche da tutti i parlamentari molisani nonché non ostacolato dalla Regione Molise.

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