Nicolò Roccolino è pronto ad adottare le maniere forti. Al responsabile del settore Finanze e tributi del Comune di Venafro, oltre all’azione di recupero di imposte e tasse non versate dai cittadini, è stato infatti attribuito il compito di far rientrare le somme assegnate ai funzionari comunali nel 2011 quale “premio di risultato”.
Nei giorni scorsi, dunque, da Palazzo Cimorelli sono partite le diffide per recuperare in totale qualcosa come circa 70mila euro. A tale atto si è giunto dopo che tutte le precedenti azioni sono risultate vane. Nelle settimane scorse, però, l’amministrazione comunale ha chiesto conto a Roccolino di quanto fatto e quindi il responsabile di Finanze e tributi si è nuovamente attivato: i dipendenti che nel 2011 percepirono i premi di risultato avranno tempo fino al 15 giugno per restituirli.
Nella diffida pervenuta in questi giorni, si legge tra le altre cose come «dalla verifica amministrativo-contabile effettuata al Comune di Venafro dai servizi ispettivi del Ministero dell’Economia e delle finanze nell’ottobre 2013, veniva rilevata la “…illegittimità dell’erogazione di risultato ai titolari di posizioni organizzative, corrisposte nella misura massima in assenza di idoneo sistema di valutazione…”». Insomma, i responsabili non avevano diritto a percepire quelle somme – stabilite addirittura nel massimo consentito – poiché a Palazzo Cimorelli non esisteva alcuno strumento (nucleo di valutazione) in grado di valutare i risultati raggiunti dagli uffici comunali.
Stando così le cose, uno ad uno, ai titolari di posizioni organizzative il Comune ha mandato il conto. Entro metà giugno tutti si dovranno adeguare e dovranno effettuare il bonifico sul conto corrente dell’ente locale.
I premi di risultato, ricordiamo, erano stati chiesti indietro già anni fa, ma senza esito. Adesso, l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Antonio Sorbo e su impulso dell’assessora al Personale Angelamaria Tommasone, ha deciso di fare sul serio. Di conseguenza, Roccolino si è dovuto adoperare con la diffida e la costituzione in mora. La retribuzione di risultato illegittimamente attribuita potrà essere restituita anche con diverse modalità, purché concordate con l’ufficio Finanze e tributi. Roccolino ha però specificato pure che «qualora non ricevessi positivo riscontro dovrò agire per la tutela dei diritti ed interessi del Comune di Venafro, con riserva di adire le competenti vie legali per il rimborso del dovuto».
Dopo sei anni, pertanto, questa potrebbe essere la volta buona: Palazzo Cimorelli dovrebbe dunque incassare intorno ai 70mila euro.

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