Lo aveva annunciato a margine dell’incontro in Tribunale a Isernia e lo ha presentato ieri. Il presidente del Consiglio regionale del Molise Vincenzo Cotugno ha depositato un ordine del giorno, un ‘libro bianco’ sulla tutela dell’ambiente e della salute nella Piana di Venafro.
Il documento è iscritto all’ordine del giorno della seduta del 6 giugno.
Sul tema Cotugno aveva presentato, già nel 2015, una mozione sui rischi di inquinamento nella Piana che fu votata all’unanimità dall’Assemblea. In quel documento erano previsti limiti precisi alle emissioni e ai codici dei rifiuti da smaltire da parte dei due impianti attivi nella zona. Limiti – ricorda l’ufficio di presidenza di Palazzo D’Aimmo – poi recepiti dall’Arpa durante l’istruttoria per il rilascio dell’Aia e che sono stati confermati anche in sede giurisdizionale con la sentenza del Tar Molise che ha rigettato il ricorso di Herambiente.
Dopo la riunione a Isernia (con il presidente del Tribunale Enzo Di Giacomo, il procuratore Paolo Albano e il prefetto Fernando Guida). Tra gli obiettivi, adesso, c’è quello di intensificare l’attività di controllo sul territorio e a far introdurre all’interno del Priamo le richieste di integrazione che in questi mesi sono giunte dalle associazioni ambientaliste, dai medici dell’Isde e dalle ‘Mamme per la salute’.
«L’odg punta a ripristinare un rapporto di fiducia tra cittadini e istituzioni che negli ultimi anni si è lentamente ma inesorabilmente incrinato. Il lavoro svolto in questi anni – spiega Cotugno – dall’Arpa Molise è stato portato avanti con altissimo livello di professionalità e competenza in base, ovviamente, alle strumentazioni in loro possesso. Non possiamo non considerare, però, che il livello di allarme tra i cittadini di Venafro è altissimo e non nascondo una mia personale preoccupazione, vivendo anch’io a Venafro con tutta la mia famiglia. Durante i vari convegni cui ho partecipato, un dato è emerso con forza: per valutare la reale consistenza dell’inquinamento che affligge la nostra area, occorre confrontare l’impatto di tutti gli agenti inquinanti presenti e definire con assoluta certezza l’incidenza di questo mix sulla nostra salute. Per questo – prosegue – voglio ringraziare il prefetto di Isernia Fernando Guida, che ha offerto da subito la sua disponibilità a procedere, su precisa delega della Regione, ad un celere campionamento di analisi sull’intero territorio della Piana di Venafro, anche attraverso organi e laboratori esterni e indipendenti designati dal prefetto stesso. Abbiamo inteso avvalerci dell’autorevolezza del rappresentante dello Stato sul territorio, per eliminare le dispute tra associazioni e istituzioni competenti, e dare certezze per riportare la serenità nei cittadini. Nello stesso tempo, anche sulla base del principio di precauzione introdotto dai Trattati comunitari, ho chiesto al governo regionale di integrare il Priamo per la rilevazione, nel territorio in questione, anche dei PM 2.5, PM 1.0, PM < 0.1 e il black carbon, la particella più piccola della combustione, capace di arrivare fino al nucleo delle nostre cellule. Quest’ordine del giorno – conclude Cotugno – recepisce anche i suggerimenti dell’Arpa Molise, delle ‘Mamme per la salute’ di Venafro e dei medici dell’Isde, a dimostrazione che tutti noi operiamo con il medesimo obiettivo. Il diritto alla salute dei cittadini è un diritto sacrosanto per il quale bisogna battersi con determinazione affinché venga sempre riconosciuto».

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