Niente loculi, niente sepolture se non su pochi terreni di proprietà privata. Non ci sono più spazi al cimitero comunale. Lo scorso venerdì sono stati acquistati gli ultimi due loculi disponibili, tra l’altro posti assai in alto, in una posizione poco “appetibile”. Quindi non ci sono più spazi per riposare in pace, nell’aldilà. Tutti i 1.500 loculi costruiti agli inizi del 2000, sul lato ovest del cimitero (verso Ceppagna), sono stati occupati o bloccati perché già acquistati da qualcuno ad una ditta privata, che li realizzò con project financing.
Da venerdì non c’é più nulla. A questo punto si ripropone con forza l’ampliamento del cimitero comunale, sia su un lato (verso Venafro) che sull’altro (verso Ceppagna). Il progetto di ampliamento verso Venafro “gira” dagli anni novanta. Nel 2011 fu ripreso dall’Amministrazione di Nicandro Cotugno con contatto telefonico con l’architetta Marilena Cimorelli che aveva depositato un’idea progettuale qualche anno priva.
L’architetto Cimorelli vive da decenni in Toscana, lontana da Venafro. Ma da allora non se n’è fatto più nulla, anche perché le carte si sono impallate. Questioni tecniche, economiche e burocratiche mai rimosse. Eppure allora si prevedeva di offrire ai cittadini che lo avessero voluto, l’acquisto di ottanta lotti di terreno, su cui magari costruire cappelle gentilizie oppure conservarne la disponibilità per seppellirvi i propri cari, in caso di trapasso a miglior vita. Ma la matassa è rimasta sempre più ingarbugliata.
Tutto sarebbe partito dagli espropri dei terreni interessati da parte del Comune (lato Venafro) eppoi dalle vendite di singoli lotti, disegnati secondo uno schema progettuale ben preciso. Per estensione, posizione e conseguente valore economico. Naturalmente non è semplice arrivarci, perché si richiedono molti interventi tecnici ed amministrativi, per rendere tutto fattibile. A cominciare dai servizi (luce, acqua, scoli e collegamenti interni).
«È un mio vecchio cruccio- dichiara il consigliere Pasquale Barile, delegato alle politiche cimiteriali-. Più volte ho spinto per risolvere la questione. Oggi sto pensando di ampliare il cimitero dalla parte di Ceppagna (sull’altro lato), costruendo ex novo nuovi loculi (dov’è oggi un grande spiazzo ndr). Solo così il problema si risolverebbe in più breve tempo. Ma siamo in emergenza e dobbiamo assolutamente arrivare ad una soluzione entro pochi mesi».
Insomma il problema dell’ampliamento del cimitero comunale si trascina da decenni, praticamente dagli anni novanta. Ma oggi davvero si è arrivati ad un «punto di non ritorno», per usare un’espressione della situazione di fatto e soprattutto tipica del luogo di «eterno riposo». Oltretutto l’ampliamento del cimitero cittadino- sembra assurdo sottolinearlo- rimetterebbe in “vita” gran parte dell’economia locale che langue nel settore edilizio. Sarebbe insomma- tanto per dire- una boccata d’ossigeno per i morti, ma soprattutto per i vivi! Oggi Venafro rischia di diventare un luogo né per viverci né per morire. Un primato davvero assai triste che invita a scappare altrove. Red.

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