«No agli immigrati in via Strada di bonifica Venticinque». È questa la richiesta dei residenti della zona che hanno raccolto le firme e consegnato ieri mattina la petizione in Municipio. Oggi, la stessa istanza verrà presentata presso la Prefettura di Isernia. I cittadini di Venafro, insomma, lanciano un grido d’allarme. Profughi e richiedenti asilo ormai hanno superato le cento unità sul territorio comunale e l’impressione è che l’insofferenza dei venafrani stia per giungere il livello di guardia.
Niente petizioni – per il momento – ma preoccupazione e rabbia si respirano pure a Ceppagna, dove gli abitanti sono pronti alle barricate: una decina di migranti dovrebbe essere allocata nel centro abitato della frazione in una casa privata. «Cosa faranno qui? Non c’è rimasto praticamente più nulla. D’accordo l’accoglienza, ma va fatta come si deve non parcheggiando delle persone in un posto che ha oggettivamente poco da offrire. Siamo preoccupati perché dopo un pò gli immigrati qui come e cosa dovranno fare per vivere?».
Dunque, il fuoco cova sotto alla cenere. Più che mai sembra urgente il passaggio da un’accoglienza privata a una più “pubblica” con il Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati. Il Comune di Venafro ha dato l’ok all’adesione ma ora occorre bandire l’avviso e far partire i progetti con tanto di prescrizioni che, invece, oggi non ci sono.
La raccolta firma contro l’eventuale arrivo di migranti in via Strada di bonifica Venticinque, comunque, è stata già inoltrata al sindaco Antonio Sorbo, al quale è stato chiesto di farsi portavoce degli abitanti dell’area: «Nel premettere la propria indiscussa solidarietà nei confronti dei migranti, vogliamo sottolineare anche i numerosi elementi critici ascrivibili in gran parte all’impalcatura del sistema di accoglienza italiano, alle debolezze tipiche e strutturali del nostro sistema di welfare, al sempre maggiore “allarme sociale” afferente la sicurezza pubblica e la privata incolumità derivante dall’ospitare un sempre maggiore numero di migranti provenienti da ogni dove».
La protesta dei residenti di via Strada di bonifica Venticinque, dunque, è “giustificata” dal fatto che la zona «è in aperta campagna, lontana dal centro abitato, non collegata in alcun modo con esso, sprovvista di allaccio alle fogne e all’acquedotto comunale. Inoltre, noi pochi residenti saremmo in nettà inferiorità numerica rispetto ai possibili ospiti».
I sottoscrittori della petizione si chiedono altresì se le istituzioni abbiano svolto i sopralluoghi nella zona per verificare se sia idonea o meno all’allocazione di migranti. Stesso dicasi per l’abitazione prescelta.

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