Parafrasando il titolo del noto film di Massimo Troisi ‘Scusate il ritardo’, Matteo Renzi si è presentato ieri a Venafro col suo treno ‘Destinazione Italia’. Il leader del Partito Democratico è giunto intorno alle ore 16 alla stazione della cittadina molisana, seguito da due dei suoi fedelissimi, Gennaro Migliore e Roberto Giachetti, oltre che da un nutrito gruppo di giornalisti. Ad attenderlo il governatore Paolo Frattura, a cui si è stretto in un forte abbraccio e poi la segretaria del Pd Molise, Micaela Fanelli, la federazione pentra del partito con in testa Stefano Buono, il presidente della Provincia Lorenzo Coia e diversi amministratori. Polizia e carabinieri avevano cinturato l’area dei binari e anche il passaggio che ha condotto Renzi all’auto di servizio che lo attendeva per condurlo al Pandone. Nonostante sia stato abbastanza agevole aggirare i cronisti locali, lo stesso non è stato per la folla che era nel piazzale. Renzi ha voluto fermarsi a parlare con alcuni cittadini. Uno di loro, superate le transenne, ha colto l’occasione per illustrargli i disagi di una regione intera, dovuti alla carenza delle insfrastrutture. «Non posso impiegare un’ora e mezza per arrivare a Campobasso – ha detto -. Da Venafro preferiamo andare nel Frusinate. In più il progetto dell’autostrada è andato a monte, qui servono trasporti efficienti». L’ex presidente del consiglio ha ascoltato con attenzione, spiegando che il suo viaggio in treno ha l’obiettivo di approfondire gli aspetti che disegnano un’Italia a due velocità, una a nord e l’altra a sud. Ha ricordato poi il progetto gia finanziato dell’elettrificazione della tratta ferroviaria da Isernia a Roccaravindola e quanto ancora ci sia da fare per migliorare la vivibilità di territori come quello molisano.
Dietro di lui qualche fischio da parte di alcuni militanti di movimenti politici «Erano cinque stelle e sei contestatori. Me ne aspettavo di più, ci sono rimasto male», ha ironizzato, puntualizzando che il rinvio di circa un mese della sua visita a Venafro non era affatto dovuto ai timori di trovare qui un’accoglienza poco benevola.
«Segretario, coinvolga di più i giovani, ce n’è bisogno in politica», l’appello di un altro cittadino di Venafro che è riuscito ad avvicinare l’ex rottamatore per farsi un selfie. Verso Renzi anche tante parole di incoraggiamento. Alcune signore hanno voluto strignergli la mano, chiedendogli di andare avanti col suo progetto.
«Siamo alla tappa numero 69 che è molto importante perché ci riporta in Molise dopo essere stati a Termoli all’inizio di ottobre – ha dichiarato -. Sono occasioni di incontro e di confronto e credo necessario che il Pd stia in mezzo alla gente. Oggi (ieri ndr) siamo stati a Minturno col ministro Delrio e a Castel Volturno con Minniti. Facciamo questo viaggio per parlare di quello che riguarda gli italiani e tutte quelle persone che si svegliano ogni giorno e vanno a lavorare».
Nessun accenno alla situazione politica attuale, nemmeno allo strappo che pare essersi definitivamente consumato con gli scissionisti di Mdp, decisi a puntare sul presidente del Senato Grasso quale aspirante premier, tantomeno alcun accenno è stato fatto alle elezioni regionali e alla sua ‘benedizione’ alla ricandidatura di Frattura.
«Le questioni di natura politica come sapete le sta seguendo a Roma per me l’onorevole Fassino – le sue parole – e rimetto a lui ogni tipo di giudizio».
Il commento di Frattura
Concorde col suo leader, il governatore del Molise ha precisato che l’evento di ieri non aveva all’ordine del giorno summit politici. Frattura ha quindi voluto sottolineare come il governo guidato da Renzi sia stato importante proprio per il Molise: «Non solo in termini di risorse – ha detto -, ma anche per l’attenzione su temi per cui rischiavamo davvero il commissariamento».
«Matteo Renzi ha toccato con mano il talento e la laboriosità che esprimiamo da secoli e ancora oggi – ha proseguito -. I tanti successi di cui, in silenzio e con coraggio e impegno, siamo capaci. Una cornice di straordinaria bellezza, il castello Pandone di Venafro, ha raccolto i complimenti che il segretario nazionale del Partito democratico ha voluto regalarci, colpito da un Cicerone speciale, il nostro Franco Valente.
Come a Campomarino, anche stavolta abbiamo mostrato a Matteo Renzi la ricchezza culturale, sociale, umana, imprenditoriale del nostro Molise. Siamo contenti che Renzi sia tornato per condividere con noi le emozioni che questo patrimonio ogni volta ci regala».
Valentina Ciarlante

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