Le Mamme per la salute e l’ambiente cambiano passo, imprimendo un’accelerazione alla battaglia contro l’inquinamento. Le donne dell’associazione si sono infatti recate presso la Procura della Repubblica di Isernia dove hanno depositato «un nuovo esposto riguardante le criticità ambientali del nostro territorio, molte delle quali già documentate da tempo».
Al procuratore sono stati quindi consegnati «verbali di analisi e dati ufficiali». La speranza delle Mamme è dunque che «si possa finalmente fare piena luce sulle cause reali che hanno determinato nel nostro territorio un grado di inquinamento che ha, oggi, ripercussioni gravissime sulla salute di noi tutti».
L’associazione stavolta è convinta che si possano «individuare colpe e responsabilità di chi ha inquinato e di chi ha permesso che tutto ciò avvenisse; per questo si ripone massima fiducia nella magistratura».
Insomma, una investitura forte e decisa verso chi, a dire il vero, non si è mai tirato indietro davanti al problema: tutti ricorderanno gli incontri promossi in Tribunale con il procuratore capo Paolo Albano, il presidente del Tribunale, Vincenzo Di Giacomo, e il prefetto di Isernia, Fernando Guida. Le Mamme, pertanto, hanno deciso di scommettere sulla magistratura forse considerando pure che ormai la politica ha pochissime carte da giocare su questo tema visto l’andazzo finora.
L’associazione mostra poi di aver gradito poco le «autocelebrazioni aziendali» essendo «incline a produrre azioni concrete». Un ultimo invito giunge infine «ancora una volta a tutta la politica regionale ad attivarsi affinchè sia stralciato dal Piano regionale rifiuti la parte riguardante “le possibili estensioni del servizio” (riferite all’attività di Herambiente) che recita testualmente: “A valle di modifica dell’Aia (l’impianto Energonut) potrebbe sostituire, anche solo in parte, il combustibile di categoria 3.3.2 con un Css di categoria 4.3.2, differente soltanto per un Pci minore, cioè non inferiore a 10 Mj/Kg”. Il Css di categoria 4.3.2 – spiegano le Mamme – identifica balle uguali a quelle della Campania; la verità dei fatti sta nei documenti e non nelle esternazioni delle aziende».
Pesanti, insomma, le critiche ai «nostri rappresentanti politici» i quali secondo le Mamme per la salute «si sono avvicendati nel fare esclusivamente proclami e rassicurazioni in merito alla situazione ambientale del Venafrano». Ora però «agiscano con responsabilità e tempestivamente».
Staremo a vedere se quest’ultimo accorato, quasi disperato appello sarà raccolto da un’amministrazione regionale ormai uscente e che, oggettivamente, fino ad oggi nulla è riuscita a fare in termini di effettivo contrasto dell’inquinamento nel Venafrano. Così come nulla è stato fatto quantomeno per svelare con certezza le cause dell’elevato livello di inquinamento della Piana.
Riccardo Prete

Commenta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.