Sono ormai diverse le segnalazioni di disservizi che giungono da donne venafrane alle prese con gli screening oncologici garantiti dalla Regione Molise.
L’ente regionale infatti, nell’ambito dei livelli essenziali di assistenza, ovvero nell’insieme di tutte le prestazioni, servizi e attività che i cittadini hanno diritto a ottenere dal Servizio sanitario nazionale a tutela della loro salute, organizza periodicamente delle campagne di prevenzione contro il tumore della mammella. Fin qui tutto bene, ovviamente.
Peccato però che delle (imperdonabili) volte, anche a distanza di mesi e mesi dall’Asrem non giungano risposte circa l’esame eseguito a cui sono invitate tutte le donne tra i 50 e i 69 anni.
Lo screening gratuito, da ripetere poi ogni due anni, viene svolto per Venafro grazie alla presenza di tanto in tanto del mammografo mobile presso l’ospedale di comunità Santissimo Rosario.
Nonostante le lunghe code per sottoporsi all’esame, tante signore volentieri approfittano dell’occasione per il check up. Fatto sta che in diversi casi poi dei risultati, spediti via posta ordinaria, nemmeno l’ombra.
L’ultimo episodio ha riguardato una invalida di Venafro che, sottoposta a screening nell’autunno 2017, per questioni inerenti il suo stato di salute, si è premurata di informarsi chiamando direttamente agli uffici Asrem che, candidamente, le hanno comunicato l’esito della mammografia annunciando l’invio dei risultati all’indirizzo indicato. Nonostante il caso sembrasse chiuso, fino a ieri della comunicazione formale, indispensabile per le pratiche burocratiche e per la cartella persona dell’invalida, nemmeno l’ombra. In questa occasione, fortunatamente, nessun tumore è stato riscontrato, ma la domanda che è sorta spontanea alla donna è stata: «E se l’esito fosse stato diverso? Certamente avrei perso tempo prezioso per combattere la malattia!».
Insomma, il sistema andrebbe forse migliorato a tutela della salute delle donne.
Un altro caso, probabilmente (si spera) estremo, è di una signora a cui è arrivato l’invito a presentarsi presso il mammografo mobile malgrado ancora non abbia mai ricevuto il risultato dello screening eseguito nei primi mesi del 2017. In questo, come in realtà anche in altri episodi potrebbe trattarsi pure di un disguido postale.
Ma ciò che segnalano le donne che si sottopongono all’esame è un problema reale: la prevenzione è importantissima; altrettanto però la celerità nel conoscere l’esito dello screening. In caso di insorgenza di un tumore, la rapidità nell’intervenire per combatterlo è decisiva.

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