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A Venafro si riaccende il caso diossina. A riportare in auge la problematica sono ancora una volta le Mamme per la salute e l’ambiente. La onlus venafrana, infatti, nei giorni scorsi ha fatto recapitare all’Asrem ed alla Regione una raccomandata nella quale si evidenzia la preoccupazione per la flebile reazione da parte delle istituzioni ai risultati ottenuti su 90 campioni eseguiti su matrici alimentari che avrebbero fatto registrare valori superiori al “livello di azione” in molti casi. Ovviamente, la questione è molto delicata ed è sconsigliato creare inutili allarmarsi prima che la situazione venga resa ufficiale da parte degli organi competenti. Tuttavia, l’allerta è molto alta a Venafro, dove l’anno scorso ripetuti sono stati gli sforamenti, ad esempio, delle polveri sottili e dove sono stati riscontrati un paio di casi di positività al test della diossina. Come abbiamo scritto nei giorni scorsi, intanto, nessuna risposta è giunta al senatore del Pd, Della Seta, il quale si era interessato della vicenda proponendo – il quesito risale ormai ad un anno fa – una interrogazione ai competenti ministri. I componenti dell’associazione Mamme per la salute e l’ambiente onlus hanno quindi rivelato che è dal 4 maggio scorso che anche loro attendono una risposta, in questo caso da parte del dipartimento Prevenzione dell’Asrem di Isernia e da parte della direzione regionale delle Politiche per la salute e assistenza socio-sanitaria, circa “informazioni in merito all’individuazione delle fonti di emissione di sostanze indesiderabili come da regolamento della Commissione europea numero 574 del 16 giugno 2011”. “Le istituzioni e gli organi competenti – hanno chiesto dalla onlus – si sono attivati per capire il grado di contaminazione del nostro territorio e le fonti di inquinamento? Gli oltre 20 mila cittadini che vivono in questo territorio hanno il diritto di sapere se ciò che mangiano e che respirano sta nuocendo gravemente alla propria salute?”. Insomma, secondo le Mamme per la salute e l’ambiente di Venafro “non vi è solerzia nel dare risposte chiare a fatti urgenti così come invece ci si è prodigati a tranquillizzare con comunicati e dichiarazioni volti a rassicurare”. In pratica, l’associazione lamenta una carenza di celerità nell’affrontare tali, delicatissime, tematiche che investono direttamente il bene primario di ogni cittadino: la salute.

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