Puntuale come un orologio svizzero, Carlo Veneziale alle 9 si è presentato in ospedale per il confronto tra candidati a governatore sul futuro del Ss Rosario. Nella sala conferenze del nosocomio, però, nonostante una lunga attesa alla fine non si è presentato nessun’altro dei tre contendenti (Donato Toma, Andrea Greco e Agostino Di Giacomo). Sia come sia, il comitato Ss Rosario ha illustrato alla platea le proprie richieste sottoponendole all’aspirante governatore del centrosinistra Veneziale.
L’assessore regionale uscente ha dunque annunciato che a breve da Roma arriveranno buone notizie riguardo ai fondi («cospicui», ha garantito) a disposizione per la sanità molisana. «A fine anno scade il Piano operativo sanitario triennale e con esso si chiuderà un periodo di difficoltà. Alla fine di questo triennio ci sarà un altro triennio durante il quale potremo investire massicciamente in sanità e quindi in risorse umane, in attrezzature, in investimenti importanti. L’incontro di questa mattina (ieri, ndr) è volto proprio a capire quanto attraverso questo processo di condivisione possa essere attuato e dove ci siano margini di miglioramento rispetto alla situazione attuale. Credo che il confronto sereno e costruttivo come quello di questa mattina (ieri, ndr) sia la via corretta per affrontare le questioni».
Carlo Veneziale ha preferito non assumere impegni scritti o formali ma ha assicurato che se eletto governatore sarà disponibile a confrontarsi in primis per attuare quanto previsto dal decreto del commissaria ad acta numero 27 del 2016, e poi per valutare la possibilità di riaprire il Punto di primo intervento h 24. Il Comitato con Franco Macerola e il vicesindaco Alfredo Ricci hanno illustrato la situazione in cui versa il Ss Rosario (e un pò tutta la sanità molisana in generale) a dir poco nefasta. Ricci, in particolare, non ha lesinato bordate al governatore uscente Frattura reo di non aver mantenuto gli impegni presi. In sala presenti molti operatori sanitari e diversi cittadini nonché qualche candidato. Niente a che vedere, tuttavia, con il pienone del 2013 quando Frattura firmò («senza leggere», si scoprì poi) il patto con il comitato.
Questa ormai è storia passata. Il Ss Rosario è diventato nel frattempo un ospedale di comunità. E la transizione, a dire il vero, è rimasta incompiuta. Dunque il presidente del comitato Giovanni Vaccone chiede l’applicazione totale del dca 27/2016 ed altri interventi per rendere la struttura più efficiente, come sottolineato pure da Macerola.
Per ora, sul Ss Rosario dei quattro aspiranti alla carica di governatore si conosce solo il parere di Veneziale che, come detto, si è impegnato ad attuare il decreto del commissario ad acta e a verificare la possibilità di riaprire il Ppi h 24. Al leader del centrosinistra è stato comunque riconosciuto il coraggio di averci messo la faccia e di aver rispettato il comitato ed i venafrani presentandosi nella sala conferenze anche se, gli ha ricordato Alfredo Ricci, «ogni giorno viviamo le difficoltà dei cittadini che in caso di bisogno non sanno dove andare ma viviamo anche il disagio di operatori medici e sanitari che vorrebbero offrire il meglio ai pazienti ma si trovano impossibilitati a svolgere il proprio lavoro».

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