Marco Parascandolo (26 anni) e Marciano Gatti (28 anni) dovranno restare in carcere. Così ha deciso il gip Arlen Picano che ieri mattina ha quindi convalidato gli arresti e ascoltato gli indagati – che in realtà si sono avvalsi della facoltà di non rispondere – alla presenza dei difensori Carmine Biasiello (con Anna Di Meo) e Gianluca Giammatteo.
Nessun alleggerimento delle misure cautelari. Gli avvocati in subordine avevano chiesto la concessione dei domiciliari ma la Picano ha invece ritenuto più idoneo il carcere. Insomma, se ne riparlerà certamente al Riesame dove i legali con ogni probabilità proporranno ricorso.
Particolarmente agguerrito è sembrato Carmine Biasiello il quale era convinto della «neutralità della condotta di Marciano Gatti rispetto al quadro accusatorio, che è molto grave per la quantità di droga e per le armi rinvenute».
Così, «all’analisi della documentazione proveremo a far perdere quel senso di pericolosità che il gip nell’ordinanza di custodia cautelare ha ravvisato convalidando gli arresti e optando per la misura del carcere per via dell’ipotesi di reiterazione del reato».
Biasiello in sede di interrogatorio di garanzia ha quindi contestato che «la pericolosità, se sussistente, deve essere dimostrata. Il giudice ha ritenuto che le condotte non siano state così leggere, io invece ritenevo e ritengo che la misura cautelare potesse essere attenuata con i domiciliari». Stando a quanto riferito dal difensore, Gatti avrebbe contestato l’accusa di aggressione alla polizia: «Sono convinto della marginalità del mio assistito rispetto all’intera vicenda». Biasiello ha poi annunciato che la linea difensiva sarà diversa rispetto al collega Giammatteo.
Il difensore di Parascandolo, che sembra nella condizione più grave tra i due arrestati, ha sottoposto al gip diverse eccezioni per arrivare addirittura all’annullamento degli arresti: «Ora valuteremo di impugnare al Riesame. In subordine avevamo chiesto un misura cautelare meno afflittiva». In merito alla diversa posizione dei due giovani finiti nel mirino della Polizia, l’avvocato Gianluca Giammatteo ha fatto sapere che «oggi è prematuro distinguere le posizioni tra i due. Le perquisizioni sono state uniche, nella prima i due arrestati erano nello stesso posto. Ma per ora è presto per individuare le singole responsabilità».
Intanto nelle scorse ore la Polizia ha eseguito nuove perquisizioni alla ricerca di ulteriori “prove”. All’atto della convalida del sequestro, inoltre, il “valore” della droga rinvenuta (quasi 7 kg complessivamente tra marijuana, hashish e cocaina) è stato rivisto al rialzo: la Squadra Mobile ritiene infatti che sul mercato la sostanza stupefacente avrebbe fruttato tra i 150mila e i 180mila euro.

Commenta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.