Delimitazione del centro abitato: la giunta presieduta dal sindaco Antonio Sorbo “licenzia” uno dei suoi ultimi provvedimenti. Nella seduta dello scorso 1° giugno, l’esecutivo cittadino ha deciso di mettere mano al centro abitato, adeguando la normativa a quanto prevede l’articolo 4 del Codice della strada. La prima delimitazione del centro abitato risale al 1993 (delibera di giunta comunale numero 278 del 20 luglio). A distanza di quasi 10 anni una nuova delimitazione del centro abitato, con riferimento non soltanto a Venafro ma anche alle frazioni di Ceppagna e Vallecupa (delibera di giunta comunale numero 376 del 5 settembre 2002). Da allora sono trascorsi quasi 16 anni e molte cose sul piano edilizio, sono cambiate.
«In relazione allo sviluppo del territorio comunale – scrivono da Palazzo Cimorelli – ed ai cambiamenti avutisi si rende necessario ed opportuno verificare se ricorrano i presupposti per una eventuale modifica dell’attuale delimitazione del centro urbano nel rispetto di quanto sancito dell’articolo 4 del Codice della strada».
Per questa motivazione la giunta Sorbo ha deliberato l’atto di indirizzo attraverso il quale il responsabile del settore Polizia municipale «provveda all’adozione di tutti gli atti preordinati all’eventuale modifica della vigente delimitazione del centro urbano ai sensi dell’articolo 4 del Codice della strada, con particolare riferimento alla possibilità di ampliamento non soltanto a Venafro capoluogo ma anche alla frazione Ceppagna, se del caso avvalendosi del supporto tecnico da parte di professionista esterno da incaricare appositamente».
Si vuole dunque andare verso una sorta di ampliamento del centro urbano, con tutte le conseguenze che ne derivano. Per i cittadini e, in modo particolare per i residenti nelle frazioni, l’allargamento del centro urbano non può non portare vantaggi e non solo sotto il profilo edilizio. Naturalmente, ad occuparsi di questo capitolo, sarà, di certo, l’amministrazione comunale che uscirà dalle urne del prossimo 10 giugno. Molto dovrà essere fatto nel settore dell’urbanistica. La città attende, da quasi 30 anni, un nuovo Piano regolatore generale che vada ad incidere su i nuovi assetti urbanistici, completamente modificati rispetto al passato.
Marco Fusco

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