Alla prima esperienza politica, in lizza per le comunali del 10 giugno c’è anche Marina Perna. La 40enne libera professionista-avvocata nata e cresciuta a Venafro corre con la lista “Insieme per Venafro” capeggiata da Alfredo Ricci.
«Sono alla mia prima esperienza politica intesa non solo personalmente – specifica subito -, ma anche quale coinvolgimento familiare. Mi chiedono il perché della mia candidatura, io rispondo “perché no?”. La mia risposta potrebbe, di primo acchito, sembrare banale, ma invece racchiude in sé un pensiero distorto della politica venafrana, ovvero quel pensiero caratterizzato dalla convinzione, oramai desueta, che i candidati alla carica di consiglieri debbano essere sempre e comunque individuati all’interno delle famiglie che da anni sono presenti politicamente sul territorio». Ed invece, «grazie ad Alfredo Ricci questa sorta di eredità successoria politico-familiare è stata spezzata, nel più ampio rispetto dell’elettorato che da tempo e con forza sta chiedendo un rinnovamento, un rinnovamento non solo di volti, ma, soprattutto, di legami, nella più ampia accezione del termine. Ho deciso di scendere in campo perché ho un obbligo morale e sociale ed un unico obiettivo: consegnare alle generazioni future una Venafro migliore! Qui ci sono grossi, grossi problemi e non sto parlando di un cespuglietto ai margini di una strada, quello non ha mai fatto morire nessuno… sto’ parando dell’inquinamento! L’inquinamento atmosferico e del sottosuolo necessita urgentemente di immediata soluzione».
Quindi, Marina Perna entra nel merito: «Venafro è attraversata da una fogna a cielo aperto: il torrente Rava! Da giorni e giorni ci sono continui sversamenti. Ebbene stiamo respirando scarichi e liquami industriali e acque reflue della rete fognaria di altro comune. La prima cosa che farò, all’indomani dell’elezioni, grazie anche alle mie competenze professionali, sarà attivarmi affinché il responsabile o i responsabili vengano perseguiti e si ponga fine a questo scempio! La salvaguardia dell’ambiente è l’assoluta priorità, consapevole che la realizzazione di tutti gli altri obiettivi dipendono dalla salubrità dell’aria e del sottosuolo».
Tra i propositi della 40enne avvocata c’è dunque il «potenziamento della rete di sviluppo agricolo e delle coltivazioni biologiche già presenti su Venafro; penso alla creazione di un centro agroalimentare per acquisti e vendita di prodotti del territorio con annessa piattaforma logistica presso l’ex Conservificio, alle coltivazioni di nuovi prodotti (delle nocciole per far un esempio), alla tutela del Parco dell’Olivo e dell’Oasi Le Mortine. Anche lo sviluppo delle nuove attività industriali ed imprenditoriali ed il conseguenziale rilancio economico ed occupazionale è strettamente connesso con il tema ambientale. Ovviamente, necessiterà anche individuare con precisone le zone dove realizzare uno sviluppo commerciale, in questo modo daremo la possibilità di investimenti a nuovi imprenditori».
Tra le priorità «nell’immediato ci sarà bisogno che l’ospedale di Venafro venga inserito nell’organizzazione regionale di Primo soccorso, oggi possibile grazie alla disponibilità della rete digitale, in questo modo la connettività Internet permetterà, insieme alle altre funzionalità, ai dispositivi medici fino ad oggi separati, di interagire uno con l’altro, scambiando dati e fornendo un supporto intelligente alle decisioni degli operatori dentro e fuori l’ospedale».
Dunque, «bisognerà riorganizzare il centro storico in rioni, incentivare lo sviluppo commerciale attraverso sgravi fiscali da applicare a chi investirà in loco. Il centro storico dovrà ospitare mostre di artisti ed artigiani Venafrani e, in un’ottica di realizzazione di un piano parcheggi, bisognerà attribuire ai residenti del centro storico dei parcheggi loro esclusivi, ipotizzando anche la chiusura del traffico ai non residenti del centro storico stesso. Mi piacerebbe, inoltre, essere ricordata come un’amministratrice che abbia creato un nuovo polo didattico tra gli istituti “Pilla” e “Don Giulio Testa”, in modo tale che il plesso denominato “Camelot” possa essere destinato in comodato d’uso gratuito alle associazioni di Venafro che lamentano, giustamente, la mancanza di sedi». Inoltre, Marina Perna garantisce che «presterò maggiore attenzione ai bisogni delle frazioni di Vallecupa, Ceppagna e Le Noci». E ancora che «mi impegnerò, in sinergia con le associazioni presenti sul territorio, a valorizzare le testimonianze storiche della città dal Neolitico, agli antichi romani, alla palazzina Liberty attraverso l’attuazione di programmi culturali e sociali nonché progetti di marketing territoriale per creare una rete turistica, realizzando, anche in questo caso, sviluppo occupazionale (guide turistiche, interpreti ecc). Da ultimo, ma non per importanza, dedicherò massimo impegno affinché i treni transitanti in Venafro siano esclusivamente elettrici, vista l’infrastruttura già esistente per la trazione di tale tipologia di treno, con la realizzazione di un Hub in località vicina».
Con la campagna elettorale che volge ormai al termine, la candidata a consigliere «per onestà intellettuale» sottolinea una «riflessione: innanzitutto, mi dissocio totalmente da quella sorta di (non)politica fatta a mezzo di post su facebook, con attacchi a livello personali ai candidati, attacchi ridicoli provenienti non solo dai candidati della lista avversa, ma anche dai loro parenti o amici, a quest’ultimi, davvero, va tutta la mia tenerezza, ed il mio imbarazzo per il loro comportamento. Comunque vada, per me è stata un’esperienza meravigliosa, ho avuto il privilegio di conoscere tantissime persone e di farmi conoscere.
Ho incontrato in questo cammino persone dall’animo nobile, buone, alcune già le conoscevo, altre, da oggi in poi, le considererò come parte integrante della mia vita. Un amico mi disse “conoscerai le persone durante la campagna elettorale”… oggi sono pienamente d’accordo».

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