Alfredo Ricci è il nuovo sindaco di Venafro. Il primo cittadino più giovane della storia del Comune. Una vittoria nata, come ha detto lo stesso 37enne, cinque anni fa, quando decise di fare un passo indietro per allearsi con Antonio Sorbo. Il giorno dopo la larghissima affermazione, Ricci prova a smorzare i toni ed a rilanciare il mantra della campagna elettorale. «Non abbiamo vinto noi e perso loro, ha vinto il popolo di Venafro. Che ha deciso di guardare avanti, al futuro».
Il passaggio di consegne tra l’uscente Antonio Sorbo (visibilmente emozionato e commosso) e il vicesindaco promosso a primo cittadino è stato toccante. Alla presenza di sostenitori e dipendenti di Palazzo Cimorelli, presso l’ex palazzo Armieri di recente ristrutturato (e inaugurato), Sorbo ha consegnato la fascia tricolore e una simbolica campanella a Ricci. L’ormai ex sindaco ha parlato di «lezione di intelligenza da parte dei cittadini. Cittadini e non sudditi – ha quindi sottolineato tra gli applausi dei presenti -. Venafro ha scelto di continuare nella libertà, Venafro è convinta di poter avere un futuro».
Il neosindaco Alfredo Ricci è partito invece dagli strascichi della velenosissima campagna elettorale: «È stata parecchia la tensione accumulata in questo mese. La nostra tranquillità alla fine ha pagato. Gli elettori hanno fatto una scelta in positivo, guardando appunto avanti». Ricci ha poi ricordato la telefonata di fair play dello sfidante sconfitto Nicandro Cotugno al quale, nonostante nella notte del voto la tensione fosse ancora alta, ha comunque teso la mano: «Si può ragionare, ma nel rispetto e seppur nella distinzione dei ruoli. Massima apertura – ha quindi garantito – alla minoranza se vorrà essere costruttiva». Quindi un saluto e un ringraziamento a Sorbo che «ha saputo ancora una volta guardare oltre la propria posizione personale. Nella sua vita ha fatto sempre scelte politiche e mai di interessi». Infine, prima di ricevere il mazzo di fiori firmato «piazza San Francesco», Ricci ha chiesto ai cittadini di non ‘ritirarsi’: «Stateci vicino anche nei prossimi 5 anni, non solo con il voto. Avremo bisogno di voi».
L’esito del voto. Come riportato già ieri da queste stesse colonne, sin dall’inizio dello spoglio la vittoria di “Insieme per Venafro” su “Venafro nel cuore” appariva netta. Un distacco oltre le previsioni. Al punto che Ricci ha ammesso che oltre al grande onore questi dati affidano anche «una grande responsabilità». Il risultato definitivo ha parlato chiaro: 4.208 (60%) a 2.803 (40%). Non sono bastati dunque gli endorsement dell’assessore regionale Vincenzo Cotugno e dell’europarlamentare Aldo Patriciello. Nicandro Cotugno è riuscito a resistere solo a Ceppagna, dove “Venafro nel cuore” l’ha spuntata su “Insieme per Venafro” di 9 voti. In tutte le altre 11 sezioni ha vinto invece Ricci. Un risultato omogeneo su tutto il territorio, ben oltre anche quanto accadde cinque anni fa quando Sorbo dovette cedere in 5 sezioni su 12 (vincendo nel computo totale per 3.855 a 3.609 contro Mario Pietracupa). Il distacco più ampio si è registrato nel “popoloso” seggio numero 5 di via Macchiavelli: 527 a 288. Ricci ha battuto Cotugno anche nei voti totali “senza preferenza”: 261 a 51. Insomma, quasi non c’è stata partita.
Nuova giunta e nuovo Consiglio. Sia come sia, l’amministrazione uscente è stata largamente premiata: tra i primi eletti figurano infatti gli assessori uscenti Marco Valvona – vero recordmen di preferenze – e Angelamaria Tommasone oltre a Dario Ottaviano, fedelissimo di Sorbo ed ex assessore. In base all’ordine di preferenza, è “bella e fatta” anche la giunta: Valvona vicesindaco, Tommasone, Ottaviano e le new entry Anna Barile e Marina Perna (entrambe protagoniste di un vero e proprio exploit). La maggioranza sarà quindi composta inoltre da: Annamaria Buono, Stefano Buono, Antonella Cernera, Aurelio Elcino (più votato a Ceppagna), Fabrizio Tombolini e Oscar Simeone (primo non eletti Giovanna Capasso per appena 8 preferenze). In minoranza, con Nicandro Cotugno entreranno in assise il volto nuovo Carmine Amoroso e gli uscenti Elena Bianchi, Adriano Iannacone e Alfonso Cantone (che l’ha spuntata su Anna Ferreri per soli 4 voti). Resterà fuori dal Consiglio anche il consigliere provinciale Pasquale Barile.
Le congratulazioni di Scarabeo. Uno dei primi a congratularsi con Ricci è stato Massimiliano Scarabeo. «Lo attende un compito non facile ma che auspico sappia esercitare con la massima responsabilità e lungimiranza, nell’interesse dello sviluppo, economico e sociale, della città e del suo territorio. Il sindaco Ricci – ha quindi affermato il consigliere regionale – potrà contare sulla mia fattiva e leale collaborazione all’interno dell’istituzione regionale. Assicuro fin d’ora che la nuova amministrazione comunale non sarà mai lasciata sola nel progetto di rinascita della nostra terra».
Pr

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