Gianni Vaccone getta la spugna. Questa volta il colpo subìto evidentemente è stato forte. Penultimo della lista Insieme per Venafro, il presidente del pro Ss Rosario ha deciso di sciogliere il comitato.
Anni e anni di dura battaglia per impedire il completo smantellamento dell’ospedale che, «evidentemente, non sono stati riconosciuti dai cittadini», si sfoga Vaccone. Il battagliero presidente insomma è sconfortato. A poco sono valsi pure i tentativi di farlo desistere. «Devo pensare che ho sbagliato qualcosa, non c’è altra spiegazione. Pertanto chiudo il comitato e l’ospedale di Venafro lo difenderò magari in altro modo. Sperando che altri sappiano fare meglio». È molto amareggiato questa volta Gianni Vaccone. Le 188 preferenze raccolte le considera “personali” e non come un voto di opinione da parte degli elettori per premiarlo per la lotta condotta in prima linea con tanti amici che, a quanto pare, seppur dispiaciuti hanno condiviso la scelta. Il presidente del Ss Rosario voleva avere più forza in modo da poter “contrattare” condizioni ancora migliori per l’ospedale che, ricordiamo, nell’ultimo periodo ha beneficiato di lavori di migliorie dal punto di vista strutturale ed estetico. Non solo. Diversi reparti erano stati aperti e riaperti in ossequio alla trasformazione in ospedale di comunità o casa della salute che dir si voglia. «A breve terminerà pure il piano di rientro, con il nuovo Programma triennale sanitario si potrebbero spuntare ulteriori concessioni per allargare l’offerta del Ss Rosario, ma ora sento di non essere più in grado di portare avanti la battaglia considerato che i venafrani non mi hanno concesso l’opportunità di avere la forza giusta».
Eppure Vaccone non si è mai tirato indietro: firme su ricorsi e atti, assunzioni di responsabilità extra lavorative, esposizione a tutti i livelli e spese. Volente o nolente negli ultimi anni la lotta in difesa del Ss Rosario è sempre stata direttamente collegata al suo nome. Oltre a quello, va detto, del neosindaco Alfredo Ricci il quale ha patrocinato tutti i ricorsi nelle sedi giudiziarie e amministrative gratuitamente. Insieme in Comune avrebbero avuto maggiore forza. Ricci l’ha avuta, Vaccone no. E quindi ha deciso di chiudere il capitolo del comitato. Una decisione che sarà formalizzata nei prossimi giorni.

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