Un cane morto e quattro salvati in extremis: è questo il (triste) bilancio, si spera finale, delle esche avvelenate lasciate da una mano criminale nella zona della parrocchia dei santi Martino e Nicola.
Dopo le segnalazioni dei giorni scorsi da parte dei proprietari degli animali preoccupati per i casi di avvelenamento, ieri mattina a dare supporto ai Carabinieri forestali del maresciallo Antonio De Caprio in città è arrivato il Nucleo cinofilo antiveleno.
“Africa” ha quindi battuto palmo a palmo tutto il quartiere alla ricerca di tracce. Nonostante la pioggia caduta nei giorni scorsi, grazie al fiuto del cane antiveleno e all’esperienza del suo conduttore e dei Carabinieri forestali è stato possibile rinvenire un’esca.
Sul posto, ancora in preda alla disperazione, anche la proprietaria del cane morto tra mille sofferenze, la quale ha dato preziose indicazioni sul percorso svolto il giorno dell’avvelenamento con il proprio quattro zampe.
I Carabinieri forestali e il Nucleo cinofilo antiveleno hanno quindi raccolto la sostanza sospetta per le successive analisi e per le indagini del caso. Infatti, in base all’articolo 544-bis del Codice penale «chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona la morte di un animale è punito con la reclusione da tre mesi a diciotto mesi». Nel giro di meno di un anno è la terza volta che in città scatta l’allarme: in due casi il Nucleo cinofilo è riuscito a rinvenire le esche utilizzate.
Ric. Pre.

Commenta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.