Una vera e propria odissea per alcuni pazienti giunti all’ospedale Santissimo Rosario di Venafro, ieri mattina privo di ambulanze del servizio 118 perché tutte impegnate in interventi sul territorio.
Un 60enne si è presentato al Punto di primo intervento oramai chiuso, lamentando forti dolori al petto. Nonostante il personale in servizio gli avesse spiegato che purtroppo non c’è più un servizio di accettazione dei degenti, ma è necessario contattare il 118, l’uomo non ne ha voluto sapere.
La sala operativa, a quel punto, è stata costretta a chiedere l’intervento dell’ambulanza della “Croce Bianca Molise” in servizio a Cerro Al Volturno, giunta al nosocomio venafrano nel giro di una quarantina di minuti. Il paziente è stato poi soccorso dal medico del 118 dell’ambulanza della Croce Azzurra rientrata, nel frattempo, alla base.
Stesse difficoltà per una signora che avvertiva problemi respiratori e costretta (per mancanza di ambulanze disponibili) a raggiungere l’ospedale “Veneziale” di Isernia con mezzi propri.
Episodi simili, purtroppo, secondo quanto riferiscono gli operatori del servizio 118, si ripetono quasi tutti i giorni. In questo periodo, poi, per le alte temperature estive, tanti anziani si stanno recando al Santissimo Rosario, ma senza ottenere le cure di primo intervento in cui speravano.
«Non si può andare avanti così – sussurrano a denti stretti alcuni operatori sanitari dell’ospedale di Venafro -. Qui si rischia sulla pelle dei pazienti tutti i giorni, per via della cecità dei nostri politici che non riescono a venire a capo di una situazione veramente grottesca. Se vogliono smantellare l’ospedale di Venafro, beh, lo dicano chiaramente, senza prendere in giro i cittadini».
Tensione altissima ieri mattina presso l’ormai soppresso Punto di primo intervento di Venafro, con un via vai di pazienti che chiedevano di essere visitati e assistiti. Ambulanze al rientro dagli interventi e medici del 118 presi d’assalto.
Come si ricorderà, le settimane scorse, alla notizia della ventilata chiusura del Punto di primo intervento a Venafro, i residenti avevano reagito male con forme di protesta anche plateali. Ma a quanto pare la chiusura oramai è scontata, alla luce delle decisioni prese dalla struttura commissariale che sta attuando il nuovo piano sanitario.
Il caos dunque regna sovrano in questi giorni al Santissimo Rosario, in particolare nell’area dove fino a qualche tempo fa era attivo il Punto di primo intervento. Una situazione d’emergenza che si trascina senza sosta. Vuoi perché probabilmente molte persone ancora non sanno che non è più attivo il servizio di emergenza-urgenza in loco, vuoi perché c’è chi non si rassegna e pretende di essere curato.
«Occorre trovare una soluzione – l’appello dei sindacalisti del nosocomio cittadino – e per questo ritorniamo a chiedere al presidente Toma un suo diretto intervento per superare questa emergenza dovuta alla cancellazione del Punto di primo intervento, che è un vero salto nel buio, in attesa che da Roma si decida il da farsi sulla nomina del commissario per la sanità molisana. Non possono pagare sempre i cittadini indifesi per gli errori della politica, che hanno causato, di fatto, lo smantellamento del Santissimo Rosario».
Clima dunque caldissimo e avvelenato a Venafro per quanto sta accadendo in seguito alla mannaia che si è abbattuta su quello che una volta era un prestigioso ospedale.

Marco Fusco

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