L’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Campobasso-Isernia ha sospeso l’infermiera Anna Minchella accusata di aver ucciso, nell’estate di due anni fa, Celestino Valentino, 77 anni di Pratella, mentre era ricoverato presso l’ospedale Santissimo Rosario di Venafro. L’anziano fu avvelenato dalla donna. A firmare il provvedimento la presidente dell’Ordine Mariacristina Magnovavallo. Il provvedimento è stato deliberato nella seduta dello scorso 6 agosto dal Consiglio direttivo che ha deciso così di «sospendere cautelarmente dall’esercizio della professione l’infermiera Anna Minchella».
La donna, come si ricorderà, da oltre un anno, da quando cioè i Carabinieri l’hanno dichiarata in arresto, è in regime di custodia cautelare in carcere. Secondo la ricostruzione dell’accusa, la 45enne originaria di Presenzano avrebbe maturato la decisione di uccidere Celestino Valentino per vendetta nei confronti della figlia – tra l’altro una collega – del povero anziano per questioni inerenti a degli spostamenti lavorativi dalla città diomedea al capoluogo di provincia. Secondo l’impianto accusatorio della Procura di Isernia e le indagini dei Carabinieri di Venafro, l’infermiera avrebbe somministrato al povero malcapitato – ricoverato al Ss Rosario inerme nel letto d’ospedale – dell’acido cloridrico acquistato poco prima dalla stessa infermiera in un supermercato della zona (immagini della videosorveglianza lo attestano) che è stato ritenuto dal Ris di Roma la sostanza “assassina”. Contro la 45enne ci sono poi varie testimonianze e intercettazioni: per questo è accusata di omicidio volontario. I legali della donna le hanno tentate tutte finora affinché alla 45enne potesse essere restituita la libertà in attesa delle indagini ma, ricordiamo, nei mesi scorsi anche la Cassazione – dopo il Gip del Tribunale di Isernia e il Riesame della Corte d’Appello di Campobasso – aveva respinto l’istanza di scarcerazione.

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