Un successo ampiamente annunciato che si è puntualmente verificato. “La Traviata” ha fatto dunque centro. Venafro si è scoperta pazza per l’”Opera al laghetto”. Per tutte e tre le ore in cui è stato messo in scena il melodramma di Giuseppe Verdi nella splendida cornice del laghetto (con il palco praticamente a pelo d’acqua), con la palazzina Liberty sullo sfondo, il pubblico è rimasto incollato alle sedie. In un silenzio quasi religioso, intervallato solo dagli scroscianti applausi tra una scena e l’altra, è filata via la rappresentazione dell’opera in tre atti. La nuova orchestra e il coro di Roma “Stema” sono stati diretti magistralmente dal Maestro venafrano Claudio Luongo.
“Turismo è cultura”, il cartellone della Regione Molise voluto dall’assessore al ramo Vincenzo Cotugno, ha quindi regalato uno spettacolo emozionante alla città di Venafro che, dopo la “prova” di lunedì sera (ieri in programma la replica), si candida seriamente a diventare sede di kermesse del genere: l’obiettivo è infatti di istituzionalizzare l’opera, addirittura con un cartellone di più serate. La città è rimasta inebriata da “La Traviata”. Un evento la cui riuscita, con una qualità eccezionale, ha richiamato alla mente i successi del “Venafro Jazz meeting”, la cui ultima edizione risale all’ormai lontano 1995. Dopo oltre venti anni, pertanto, la città ha riconquistato la scena senz’altro regionale. Nel 2019 si punterà dritti dritti a diventare quindi sede di una kermesse nazionale.
L’uditorio che, composto e attento, ha assistito all’”Opera al laghetto” al termine della rappresentazione ha riservato la standing ovation ai protagonisti (la più acclamata Violetta Valery) arrivando addirittura ad invocare il bis. Moltissime le autorità presenti alla “prima”. Nel finale, il colpo di scena: il Maestro Claudio Luongo ha lasciato la ‘bacchetta’ a “Mariuccio il barbiere” (al secolo Mario Simeone) che ha diretto l’orchestra nell’esecuzione dell’Inno di San Nicandro. Tutti i venafrani si sono quindi alzati in piedi e l’hanno cantato a squarciagola. Dopo l’ultima nota è arrivato persino lo spettacolo dei fuochi pirotecnici. Insomma, una serata da favola per gli oltre 500 spettatori seduti sui palchetti e per le altre decine e decine di persone assiepate dietro le transenne.
Impeccabile l’organizzazione curata dalla Fondazione Molise Cultura, dalla stessa Regione, dal Comune e dalla pro loco così come impeccabile è stata anche la presentazione affidata a Gianni Di Chiaro. Un applauso corale infine è stato tributato a tutti coloro i quali hanno lavorato dietro le quinte e consentito il pieno successo della manifestazione che ha rilanciato il nome non solo di Venafro bensì dell’intera regione (numerose infatti le richieste di biglietti anche fuori dal Molise).

Il sindaco Ricci: così si promuove e valorizza il territorio

Visibilmente entusiasti e sollevati dopo la buona, anzi buonissima riuscita della “prima” anche il sindaco Alfredo Ricci e il presidente della pro loco Giustino Guarini. Il primo cittadino ha sottolineato come l’”Opera al laghetto” «costituisce un evento culturale di speciale rilievo, che entusiasma gli amanti della musica lirica, ma, prima ancora, gli innamorati di Venafro e, più in generale, del nostro Molise. La rappresentazione de “La Traviata” su un palcoscenico realizzato sul laghetto di Villa Maria, con lo sfondo suggestivo della vegetazione rigogliosa del parco pubblico e della stupenda facciata della palazzina Liberty, di recente ristrutturata dal Comune, rende l’evento un unicum culturale a livello extraregionale».
La serata di lunedì, pertanto, per Ricci è inevitabile che possa diventare «occasione di promozione del patrimonio architettonico e naturalistico cittadino, in una prospettiva di sviluppo turistico della città. Per questo l’Amministrazione che mi onoro di guidare ha colto da subito la straordinarietà della proposta del Maestro Claudio Luongo e lavorato a stretto gomito con la Regione e la pro loco per la buona riuscita dell’evento».
Il sindaco ha poi strizzato l’occhio al governo regionale rimarcando come l’evento di lunedì sera abbia rappresentato «la migliore sintesi dello slogan della Regione Molise “Turismo è cultura”: partire dalla cultura per promuovere e valorizzare il patrimonio storico, architettonico, naturalistico della nostra città e, attraverso la nostra città, della nostra regione».
«Con “La Traviata” la città in queste serate è diventata palcoscenico del Molise – ha rimarcato orgoglioso il presidente della pro loco Guarini -. Con determinazione abbiamo collaborato alla riuscita di uno spettacolo che per complessità e difficoltà organizzative, tecniche e finanziarie, appariva solo un sogno di pochi. La ricerca del bello attraverso il linguaggio musicale, interprete di emozioni, arte e cultura, ha determinato l’adesione entusiastica e la disponibilità di istituzioni e di semplici cittadini».

Toma colpito dalla location: «Serata unica ed eccezionale»

Particolarmente colpito dalla location e entusiasta per la riuscita dell’evento è apparso il governatore Donato Toma. Il presidente della giunta regionale ha così ricordato come «alla sua prima rappresentazione, “La Traviata” fece scalpore ma non ebbe successo. Verdi, probabilmente condizionato dalla convivenza extraconiugale parecchio chiacchierata con il soprano Giuseppina Strepponi, pensò ad un’opera che rompesse con gli schemi del melodramma romantico e chiese a Francesco Maria Piave di scrivere una sceneggiatura trasgressiva che il librettista mutuò dal personaggio di Marguerite Gautier, la protagonista del romanzo La Dame aux Camélias di Alexandre Dumas figlio. Ed ecco che Violetta Valery, la traviata, non risponde più ai criteri della donna casta e pura idealizzati dal Romanticismo, ma è una signora della borghesia parigina affascinata dalla sfrenata mondanità, che rifiuta legami sentimentali duraturi fin quando conosce Alfredo, il cui amore è per lei motivo di redenzione. Fu scandalo per i benpensanti melomani dell’epoca e non piacque nemmeno l’ambientazione, quasi coeva al periodo della “prima” che ebbe luogo al Teatro “La Fenice” di Venezia il 6 marzo 1853».
Quindi, secondo Toma, «c’è una sorta di fil rouge che lega questi elementi storici, dirompenti e innovativi, alla “Traviata” messa in scena a Venafro. Si è trattato quasi di una water-opera sospesa sulle acque del laghetto con un fondale mozzafiato costituito dalla palazzina Liberty. Un impianto scenico di rara suggestione e bellezza, difficilmente replicabile altrove, che ha reso questo evento unico ed eccezionale».
Toma, lodando il lavoro dell’assessore Vincenzo Cotugno e con lo sguardo già proiettato al futuro, ha così illustrato il cartellone “Turismo è cultura”: «Originalità, unicità ed eccellenza sono i requisiti auspicabili per rendere attrattiva l’offerta turistico-culturale del nostro territorio. È questa la via maestra da seguire, è questa la via che stiamo seguendo. La lirica diventerà un appuntamento fisso per i prossimi anni. E avendo più tempo a disposizione, programmeremo ancora meglio il cartellone».

Cotugno: la città torna il quarto centro del Molise

Tra politici e autorità, Vincenzo Cotugno è apparso quello più soddisfatto ed emozionato. Inevitabile. L’assessore regionale a Turismo e Cultura infatti, non solo è il padre del cartellone di manifestazioni “Turismo è cultura”, ma giocava pure in casa. Nella sua Venafro. Dunque, ha seguito l’”Opera al laghetto” con occhi particolarmente attenti. Alla fine, anche lui si è sciolto…
«Venafro finalmente torna ad essere la quarta città del Molise. Una partecipazione straordinaria: abbiamo colto nel segno. “La Traviata” è stato un evento eccezionale che crediamo di poter iscrivere alle manifestazioni di portata regionale così come la ‘ndocciata, i Misteri, le Carresi… L’opera messa in scena a Venafro, in questa splendida, suggestiva ed originale cornice contribuisce alla promozione del territorio molisano. Il programma “Turismo è cultura” è stato da noi ideato per rinvigorire il senso di appartenenza al nostro Molise… spronando le passioni, elevando le competenze e progettando il futuro! Io dico che siamo sulla buona strada, questa regione può cambiare passo».
L’assessore Cotugno ha poi sottolineato come da turismo e cultura possa derivare uno sviluppo economico per il territorio utile a «fermare l’emigrazione. Perdiamo duemila residenti all’anno, dobbiamo quindi bloccare questa emorragia. Il trend è da invertire e turismo e cultura possono e devono contribuire. “La Traviata” è stata una folle idea che però, considerata la straordinaria partecipazione, può diventare un appuntamento annuale di portata internazionale per Venafro e per il Molise. Ed a questo stiamo lavorando».

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