Piano di dimensionamento: il presidente della provincia Lorenzo Coia ha convocato, per questo pomeriggio, alle ore 15.30, la conferenza dei sindaci al fine di arrivare a una proposta condivisa da sottoporre all’approvazione del Consiglio regionale. La Regione, lo scorso 18 agosto, ha trasmesso alle due Province la tabella delle istituzioni scolastiche funzionanti, complete dei dati numerici riferiti alle iscrizioni, per l’anno scolastico 2018/2019, sottoponendo, altresì, all’attenzione dei sindaci, le quattro istituzioni sottodimensionate che sono tre in provincia di Campobasso e una in provincia di Isernia. La conferenza dei sindaci di questo pomeriggio, convocata opportunamente dal presidente Coia, è chiamata a dare una soluzione per l’Istituto statale “Antonio Giordano” di Venafro, la scuola indicata dalla Regione come sottodimensionata della provincia di Isernia.
Attualmente, come è noto, il “Giordano” è in reggenza, cioè senza la titolarità né del dirigente scolastico (a reggere la scuola quest’anno è la preside dell’Istituto “Pilla” Carmela Concilio) e né del direttore dei servizi generali ed amministrativi (segretario).
L’ultimo piano approvato in Regione risale addirittura al 2013.
Il documento “istruttorio” inviato dalla Regione alla conferenza dei sindaci delle due province richiama la responsabilità degli enti locali sul fatto che «le proposte in merito all’organizzazione della rete scolastica dovranno tendere in via prioritaria essenzialmente alla risoluzione della problematica della presenza di istituzioni scolastiche sottodimensionate rispetto alle consistenze registrate all’atto della definizione del precedente piano (criticità che impatta direttamente ed inderogabilmente sulla possibilità di riconoscimento della autonomia delle istituzioni e sulla distribuzione degli organici) in considerazione: 1. dell’evidente urgenza dell’intervento sopra descritto; 2. della criticità collegata allo stato attuale del sistema dei trasporti e della particolare morfologia territoriale della regione che richiede un’analisi di medio periodo più strutturata ed approfondita anche in termini di salvaguardia delle comunità locali e della particolare attenzione ai problemi delle aree interne più svantaggiate a rischio di spopolamento».
Anche l’Ufficio scolastico regionale del Molise ha inviato alla Regione una nota nella quale avanza una proposta tecnica. Intanto, in attesa di conoscere la proposta del sindaco Alfredo Ricci, sul tavolo della Regione e del presidente Coia è giunta la nuova articolazione degli istituti scolastici di Venafro, predisposta dal dirigente scolastico che regge in città due scuole, il “Pilla” e il “Giordano”, condivisa dal corpo docente e non docente, che tende a superare il problema della reggenza e a dare, a Venafro, due istituzioni con numeri certi e in linea con i parametri ministeriali.
Questa, in sintesi, la proposta della preside Concilio: Istituto omnicomprensivo, rispondente a criteri di uniformità tra i plessi di Sesto Campano, Pozzilli e Filignano e di piena e funzionale autonomia per la presenza di tutti gli ordini scolastici. Al “Giordano” andrebbero accorpati: i tre plessi appartenenti al Comune di Sesto Campano; i tre plessi appartenenti al Comune di Pozzilli e i due plessi appartenenti al Comune di Filignano. Totale alunni tra infanzia, primaria, media e superiori: 939. Istituto Comprensivo, rispondente ai criteri di territorialità sul comune di Venafro e di piena autonomia pedagogico-didattica. All’Istituto comprensivo “Don Giulio Testa” andrebbero accorpati tre plessi di Venafro appartenenti al “Pilla”. Totale alunni 1.029.
Articolata e accompagnata da motivazioni pedagogiche e sociali, la proposta della preside Concilio ribadisce, tra l’altro, che «se non venisse ripristinata l’autonomia dell’Isiss “A.Giordano” attraverso la trasformazione dello stesso in Istituto omnicomprensivo, si rischierebbe di incorrere nello smembramento dell’unico Istituto superiore presente nel raggio di 30 chilometri. È utile sottolineare che l’Istituto superiore “Giordano” insiste in un ampio bacino di utenza che oltre al centro urbano di Venafro interessa l’intero territorio della piana di Venafro situato nell’estremo Molise occidentale ai confini con il Lazio e la Campania. La perdita dell’Istituto comporterebbe il rischio di una deprivazione culturale, peraltro già presente per l’impoverimento del preesistente tessuto sociale (agricolo e artigianale), e si aggiungerebbe all’assenza di opportunità culturali destinate alla fascia di età adolescenziale, così come di luoghi di aggregazione e socializzazione».
Su tutto questo è chiamata a riflettere questo pomeriggio la conferenza dei sindaci, per firmare un piano di dimensionamento che possa reggere nel tempo.
Ora, i primi cittadini della Provincia aspettano di conoscere le determinazioni del sindaco di Venafro che dovrebbe sciogliere ogni riserva proprio nell’incontro di oggi in via Berta.

Marco Fusco

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