Ha trovato tutte le porte praticamente chiuse. Nessuno ha un euro da investire per intervenire sul patrimonio della Pia Unione Ss Annunziata che, quindi, ha deciso di agire in proprio impiegando direttamente i fondi della Fondazione. Il Consiglio di amministrazione presieduto da Nicandro Vizoco e con Claudia Angiolini (designata dalla Regione Molise), Luigi Gargano (emanazione della Caritas diocesana di Isernia-Venafro), Basilio Iuliano (in quota associazioni di volontariato) e Claudia Santilli (nominata dal Comune di Venafro) ha deliberato la spesa di 200mila euro per l’esecuzione di lavori presso la chiesa Ss Annunziata, la chiesa di Sant’Antonio, la chiesa di San Sebastiano e il cappellone del cimitero.
Questo è solo uno stralcio di ciò che servirebbe. Ma in assenza di fondi extra, il Cda ha dovuto operare delle scelte precise puntando sulle emergenze.
Il consigliere Iualiano nel corso della seduta ha infatti rimarcato l’impossibilità di ottenere finanziamenti da parte dello Stato o della Soprintendenza per la manutenzione straordinaria e sistemazione delle chiese di proprietà della Fondazione Pia Unione Ss Annunziata. Dagli studi di fattibilità è emersa una spesa notevole che, allo stato attuale, l’ente non può permettersi, così si è deciso di autorizzare solo gli interventi caratterizzati da assoluta urgenza ed indifferibilità. La Fondazione ha dovuto “scucire” il portafogli anche perché in caso di eventi dannosi per cose o persone gli amministratori avrebbero dovuto risponderne con precise responsabilità. Pertanto, il 2019 sarà l’anno degli interventi urgenti sulle chiese che fanno parte del patrimonio della Pia Unione.
Nel dettaglio, il Cda ha stabilito di investire 27mila euro per la chiesa Ss Annunziata, 50mila euro per la chiesa Sant’Antonio, 93mila euro per la chiesa San Sebastiano e 26mila euro per il cappellone del cimitero.
Ricordiamo che una delle chiese più importanti non solo della Fondazione ma dell’intera città è la Ss Annunziata, per la quale non esistono notizie e documenti storici circa la data della posa della prima pietra. Tuttavia, come riferito dalla stessa Pia Unione, «la data del primo gennaio 1386 della stesura dell’atto ufficiale di formazione della confraternita dell’Annunziata, ad opera di sette confratelli della “fraterna dei flagellati”, può essere ritenuta come l’inizio del cantiere per la costruzione della chiesa dell’Annunziata. I sette confratelli erano espressione in Venafro di un movimento laicale che si poneva in alternativa all’organizzazione gerarchica dello stato feudale e della struttura trionfalistica della chiesa ufficiale, proponendo il recupero dei valori fondamentali dell’umanità ed una lotta spietata all’arricchimento individuale a danno degli sfruttati. Quindi può essere riferita al 1386 l’anno della erezione a lode di Dio e della Beata Vergine e di tutti i santi, una chiesa dedicata alla benedetta Annunziata nella città di Venafro».
La chiesa di San Sebastiano, ubicata in piazza Garibaldi, fu edificata dalla omonima confraternita e dedicata al santo che protegge dalla peste. La costruzione risale, verosimilmente, ai primi anni del 1500 e la notizia storica più antica della sua esistenza risale al 1514.
La chiesa di Sant’Antonio è invece da tempo immemorabile sconsacrata e non utilizzata. Fu edificata probabilmente nella prima metà del XVII secolo per determinazione della confraternita di Sant’Antonio, che ebbe in tal modo una sede ed un luogo di culto autonomi rispetto al passato, quando era ospitata prima nel Convento di San Francesco e successivamente nella Chiesa dell’Annunziata.

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