Qualcosa si muove a Palazzo Cimorelli per il settore Urbanistica. L’assessora al ramo Marina Perna sta portando avanti un’azione di rinnovamento che, prima di tutto, riguarda il personale del Comune di Venafro. Lo strumento urbanistico cittadino oramai è datato e non risponde più alle reali esigenze della comunità venafrana. Tutte le amministrazioni che si sono succedute negli ultimi anni, non hanno certamente preso a cuore lo sviluppo della città, soprattutto non hanno messo in campo azioni per rivitalizzare il centro storico.
Oggi la giunta esecutiva, presieduta dal sindaco Alfredo Ricci, dietro precise indicazioni dell’assessora Perna, ha licenziato un importante provvedimento dando atto di «indirizzo al settore Urbanistico per la predisposizione di una delibera di modifica all’articolo 6 lettera “c”) delle vigenti norme tecniche di attuazione del Piano regolatore generale per la riduzione dell’altezza minima dei locali nella zona A “Centro storico”». Di che cosa si tratta? È presto detto. La norma che si vuole modificare prevede, attualmente, che i locali adibiti a negozi di vendita in genere, sale di esposizione, laboratori scientifici e tecnici, edifici di cura ed ospedalieri, locali adibiti ad attività artigiana, devono avere un’altezza minima di 3 metri. L’amministrazione comunale ha preso atto che «nel centro storico “Zona antica”, come individuato dall’elaborato denominato Tavola 3 del vigente Piano regolatore generale di questo comune vi sono numerosi locali che hanno un’altezza minima di poco inferiore».
Ridurre dunque l’altezza minima dei locali nel centro storico per favorire l’atterraggio di attività commerciali, visto che «si assiste da tempo alla riscoperta da parte della cittadinanza del centro storico». La giunta esecutiva ha ritenuto che la riscoperta dei centro storico costituisca un fatto estremamente positivo sia perché favorisce una maggiore aggregazione sociale e sia perché evita il consumo ulteriore di suolo. Queste sostanzialmente le motivazioni che hanno spinto il sindaco Ricci e i suoi assessori a iniziare un percorso di modifica degli strumenti urbanistici del Comune di Venafro che vanno assolutamente aggiornati, a tutto vantaggio dei cittadini. Anche perché è stato pagato anche un tecnico per la redazione del nuovo Prg che è fermo in un cassetto presso il Municipio.
C’è molto da fare per il settore dell’urbanistica e dell’edilizia, la città appare ferma al palo. L’assessora Marina Perna ha un preciso piano per cancellare i ritardi accumulati in tutti questi anni nel settore dell’urbanistica.
Come non ricordare, in questo contesto, le pratiche del condono edilizio che ancora non vengono chiuse a distanza di diversi anni. Pratiche di condono inevase che inevitabilmente prestano il fianco all’abusivismo edilizio anche a Venafro. E parliamo di condoni del 2003, ma anche quelli del 1994 e, in non pochi casi, anche quello del 1985. Il Comune di Venafro potrebbe incassare centinaia di migliaia di euro se i tecnici responsabili inaugurassero un circuito virtuoso presso l’ufficio tecnico comunale, investendo anche sull’informazione per spingere i cittadini a chiudere le pratiche di condono.
Per il momento, su questo capitolo, da Palazzo Cimorelli arriva la fumata bianca, senza soluzione di continuità.

Marco Fusco

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