Il presidente dell’associazione culturale “Città Nuova” Gianmarco Di Cicco scende in campo per la annosa vertenza ospedale “Santissimo Rosario” di Venafro. In una nota il presidente Di Cicco ribadisce che «l’associazione “Città Nuova” si è sempre pronunciata, nel corso degli anni, in difesa della sanità pubblica. In particolar modo, ci siamo sempre battuti, affinché l’ospedale Ss Rosario di Venafro non fosse oggetto di ridimensionamento da parte della politica regionale. In questi ultimi anni, infatti, i cittadini venafrani hanno assistito alla progressiva degenerazione delle condizioni del proprio nosocomio, a vantaggio della sanità privata».
Di Cicco dunque punta a sollecitare un’azione comune dal basso, ritornando indietro nel tempo, con le manifestazioni popolari che riportarono in strada migliaia di cittadini a difesa del “Santissimo Rosario” di Venafro. L’attualità appare ancora peggiore rispetto al passato. «La situazione peggiore- scrive ancora Di Cicco -, che abbiamo dovuto sopportare, è stata la chiusura del Punto di primo intervento, centro nevralgico per la gestione delle emergenze, non solo per Venafro ma anche per i paesi limitrofi. Nel luglio scorso, il governatore Toma ha preso questo provvedimento di chiusura, il quale rende isolato e sprovvisto dell’assistenza minima i pazienti con urgenze. La politica locale e la società civile – continua il presidente di Città Nuova – devono tornare a battersi affinché, almeno il pronto soccorso venga riaperto e non costringa i venafrani a recarsi a decine di chilometri di distanza per le cure più urgenti. Siamo d’accordo con il presidente del comitato Ss Rosario Vaccone, in quanto le istituzioni devono fare rete tra di loro. Il territorio coinvolto non è circoscritto alla sola cittadina di Venafro ma l’ospedale raccoglie un bacino di utenza importante, tanto da garantire assistenza anche ad utenti del basso Lazio e dell’alto Casertano. Il pronto soccorso di Venafro – conclude Di Cicco – ha rappresentato, nel corso degli anni, un punto nevralgico per i cittadini venafrani e non solo. È importante che la politica regionale se ne renda conto e riaffermi l’ipotesi di riaprire il punto di primo intervento».
Ritorna dunque di attualità la vicenda ospedale di Venafro. Di Cicco pronto alle barricate se la situazione non dovesse migliorare per la comunità venafrana sul tema della sanità pubblica, con la richiesta di nuovi servizi e il ripristino del reparto di emergenza.

Marco Fusco

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