Imprenditore venafrano condannato a 1 anno e sei mesi per stalking ai danni di una nota commerciante della città. È finito così l’incubo per la donna che, per anni, è stata costretta a subire le angherie dell’uomo che non accettava che la loro storia fosse finita.
Il Tribunale di Isernia, con la giudice Colesanti, ha messo una pietra sulla brutta vicenda comminando la pena di un anno e mezzo non solo per stalking ma anche per violenza privata e per aver installato una microspia nella camera da letto della donna.
L’imprenditore 40enne venne anche arrestato nel 2010 per aver violato l’ammonimento che gli aveva rivolto il questore di Isernia, scontando i domiciliari fuori da Venafro. L’altroieri l’epilogo della storiaccia.
Secondo quanto ricostruito durante il processo, l’uomo era letteralmente accecato dalla gelosia al punto da pedinare la donna di mezza età in più occasioni finendo persino con il bloccarla con l’auto per sapere dove andasse.
Alla fine di un lungo iter penale e processuale, comunque, è stata accertata la responsabilità del 40enne, incastrato pure da oltre 15 querele prodotte dalla donna nel corso degli anni e da testimonianze di varie persone nonché addirittura dei Carabinieri i quali, in più occasioni, si erano visti costretti a scortare la commerciante, in preda alla paura, fino a casa. L’imputato è stato difeso dagli studi legali Ranaldi e Viola, mentre per la parte civile ha dato battaglia in aula l’avvocato venafrano Claudio Petrecca dello studio legale Petrecca.
Il Tribunale ha così accolto la tesi dell’accusa, rafforzata dalla parte civile, condannando il 40enne il quale, nonostante i provvedimenti di ammonimento emanati dal questore, perseverava nell’intraprendere atteggiamenti persecutori in danno della malcapitata.
La donna, oltre alle testimonianze, ha mostrato in aula pure diversi certificati medici con referti del pronto soccorso a dimostrazione della pericolosità dell’imprenditore accecato dalla gelosia. La storia finita non è stata mai digerita dall’uomo che, però, a distanza di anni se ne dovrà fare una ragione “aiutato” anche dalla condanna inflitta dal Tribunale di Isernia per stalking, violenza privata e violazione dell’articolo 617 del Codice penale che prevede come «Chiunque, fraudolentemente, prende cognizione di una comunicazione o di una conversazione, telefoniche o telegrafiche, tra altre persone o comunque a lui non dirette, ovvero le interrompe o le impedisce è punito con la reclusione da sei mesi a quattro anni».

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