“Internet, videogiochi e sicurezza”: all’Istituto statale “Antonio Giordano” di Venafro appuntamento domani, a partire dalle ore 11, per la formazione e la sensibilizzazione di alunni e genitori sul corretto utilizzo dei social e del web, sulle novità introdotte dalla legge 71 del 2017 e sulla prevenzione al cyberbullismo.
In cattedra l’Unimol con i professori Giovanni Capobianco, delegato del rettore per didattica e orientamento, e Fausto Fasano, professore di ingegneria del software, delegato del rettore per l’informatica dell’ateneo molisano. I saluti istituzionali saranno del direttore dell’Usr Molise Anna Paola Sabatini, del dirigente scolastico Carmela Concilio, di Maria Antenucci, referente regionale per il bullismo e il cyberbullismo.
Protagonisti saranno gli studenti che garantiranno spunti interessanti, guidati dai docenti del “Giordano” e dalla referente d’istituto per il bullismo Paola Di Iorio. Come è noto, la lotta al bullismo e cyberbullismo è una sfida importante che vede le scuole di ogni ordine e grado impegnate a far sì che le necessarie azioni di prevenzione vengano messe in atto a tutela dei minori. L’Istituto “Giordano”, come scuola capofila sul bullismo e il cyberbullismo, da tempo ha attivato strategie di informazione e prevenzione con gli studenti delle scuole del territorio, riscuotendo grande entusiasmo e coinvolgimento in tutti i ragazzi.
«È importante far capire ai ragazzi – scrivono in una nota gli organizzatori dell’evento – che le trasgressioni portano a conseguenze, spesso difficili e dolorose. Che cosa sono il bullismo e il cyberbullismo? Due realtà che si fondano su tale istinto umano e che rappresentano due diverse facce di una stessa medaglia ed anche uno dei fenomeni di più preoccupante diffusione ai giorni nostri, soprattutto tra i giovani. Bullismo è agire in maniera violenta e coercitiva nei confronti di un altro, infliggendogli sofferenza e dolore, aggiungiamo la dimensione della rete a questo atteggiamento ed abbiamo il cyberbullismo, la vera terribile piaga di questa nostra era tecnologica. La rete e la tecnologia non sono di per sé nemici o demoni: è l’uso – o abuso – che se ne fa a renderle negative. Come il sistema di rapporto interpersonale va impostato, educato e reso sano attraverso un’educazione rigorosa, allo stesso modo deve esserci una formazione mirata all’uso consapevole degli strumenti che ne divengono mediatori e la scuola – luogo di formazione ed educazione – deve sentire l’obbligo di farsi parte in causa nella crescita dei ragazzi in tal senso. La legge 71, a partire dal 29 Maggio 2017 identifica come reato perseguibile secondo diritto l’azione di bullismo e cyberbullismo ed anche la nostra scuola aderisce alla lotta contro queste forme di prevaricazione, promuovendo azioni di educazione e formazione degli studenti, contrastando gli abusi nell’uso della rete, favorendo l’acquisizione di consapevolezza nell’utilizzo delle Tic nei ragazzi, in collaborazione con enti, altre scuole, Polizia di Stato, Carabinieri, Università, in modo da attuare un intervento il più possibile completo sul fenomeno».
I professori Capobianco e Fasano dell’Unimol, il compito di dialogare con gli studenti venafrani e far capire loro chi sono realmente i veri nemici della Rete.

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