Incredibile ma (a quanto pare) vero, si potrebbe dire: a Venafro è sparito l’inquinamento atmosferico.
Stando infatti ai dati dell’Arpa Molise ricavati dalle stazioni di monitoraggio fisse piazzate in via Colonia e via Campania, le polveri sottili sono state per un mese intero sotto ai limiti previsti dalla normativa vigente. Un caso se non unico, certamente raro. I valori più alti – registrati il 4 e l’8 marzo scorsi – sono stati pari a 37 µg/m3 per la stazione di via Colonia Giulia e 47 µg/m3 per quella di via Campania, mentre il limite massimo è stabilito in 50 µg/m3. Niente a che vedere, insomma, con il doppio e quasi il triplo di gennaio e febbraio: mesi in cui si sono totalizzati 13 sforamenti in via Campania e 7 in via Colonia Giulia. Pm10, quindi, rientrate? Si vedrà. Va detto però che nello stesso periodo Campobasso, ad esempio, non ha mai superato 21 µg/m3, Termoli 27 µg/m3 e Isernia addirittura appena 11 µg/m3, valori evidentemente di gran lunga inferiori a Venafro.
Preoccupazioni maggiori, anche per la pericolosità ai fini della salute pubblica, continuano a destare le Pm2,5. Il particolato fine, il cui valore massimo è fissato attualmente in 25 µg/m3 (dal 2020 scenderà a 20 µg/m3), non lascia dormire sonni tranquilli: diversi gli sforamenti registrati sul singolo giorno. Un andamento irregolare che andrebbe indagato a fondo.
Anche in questo caso, però, i livelli monitorati dalla centralina “mobile” attivata dallo scorso settembre sono sensibilmente più bassi rispetto ai primi due mesi dell’anno. Tuttavia, “stranamente” il particolato fine fatica a rientrare nella norma a differenza del Pm10.
Nello specifico, 33 µg/m3 il 7 marzo e 29 µg/m3 il primo aprile, ovvero rispettivamente giovedì e lunedì. Ma anche di domenica il dato non conforta: esattamente 25 µg/m3 nonostante nei week end non circolino mezzi pesanti sulle strade.
Stando così le cose, con valori più bassi – considerata in parte anche la stagione primaverile – rispetto al passato acquista ancora maggiore interesse lo studio epidemiologico di tipo eziologico che le Mamme, l’Isde, il Comune di Venafro, il Comune di Montaquila e quello di Conca Casale stanno commissionando al Cnr di Pisa.
Al di là infatti dell’andamento al ribasso delle polveri sottili e del particolato fine (quello più pericoloso e per il quale si registrano valori ancora sopra la soglia) il problema non può chiaramente certo dirsi superato. Anzi.

Commenta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.