Venafro è anche la città delle barriere architettoniche. Ostacoli evidenti che impediscono alle persone disabili di potersi muovere tra marciapiedi in cattivo stato, sedi istituzionali off limits come il Comune.
Nei giorni scorsi una notizia positiva è giunta da Palazzo Cimorelli: “Lavori straordinari di abbattimento delle barriere architettoniche all’interno del centro abitato e in particolare su via Campania, via Colonia Giulia e corso Campano”. Pochissime risorse, appena 600 euro per eliminare alcune emergenze stradali.
Rimangono ancora tante barriere architettoniche, a cominciare da quelle della sede municipale, come detto. Da anni si parla di sistemare un ascensore nel palazzo del Comune e favorire così l’accesso ai piani alti delle persone con difficoltà di mobilità. Disatteso il protocollo d’intesa sottoscritto anche dal Comune di Venafro, con la Prefettura di Isernia, la regione Molise e l’Università del Molise e tanti altri enti.
L’allora sindaco Antonio Sorbo (il protocollo fu sottoscritto nel 2016) firmò il documento che impegnava tutti i sottoscrittori a “promuovere e diffondere la cultura della accessibilità negli spazi urbani e nelle aree naturalistiche, anche mediante lo sviluppo della progettazione universale (Universal design), intesa come progettazione responsabile per una fruizione agevole e sicura degli spazi e delle attrezzature da parte di una utenza ampliata; coordinare le azioni di una pluralità di competenze qualificate ed interdisciplinari che devono interagire nei confronti dell’ambiente, costruito e non, per attribuire allo stesso caratteristiche e funzioni che risultino utilizzabili da parte di tutti i cittadini; sviluppare processi di sensibilizzazione e di formazione continua, ai vari livelli tecnici e decisionali, mediante il trasferimento di conoscenze e lo sviluppo di corrette pratiche progettuali e disposizioni normative (corsi, seminari, gruppi di lavoro, ecc); impedire il permanere di atteggiamenti, comportamenti e di procedure consolidate che hanno tuttora come effetto negativo nelle nuove costruzioni e/o nelle operazioni di recupero, la non eliminazione o la ulteriore creazione di barriere architettoniche e/o gestionali di vario tipo; aumentare la pressione nei confronti dei diversi organi di vigilanza preposti a garantire il rispetto della legge che tende al raggiungimento di una diffusa fruibilità per un beneficio generalizzato”.
Su tutto questo c’è molto da fare a Venafro. «La nostra- ci dichiarano delle persone costrette a muoversi in carrozzella per le vie di Venafro- è una cittadina off limits per i diversamente abili. Ci vedete camminare sulle strade a rischio di essere investiti, ci vedete impotenti davanti le auto parcheggiate sui parcheggi riservati, ci vedete in difficoltà quando cerchiamo di accedere agli uffici comunali, ci vedete sì ma nessuno di voi fa nulla. Ci riferiamo ai nostri amministratori che continuano a mettere la testa sotto la sabbia. Vogliamo risposte, non solo buoni propositi. Da anni aspettiamo l’ascensore per poter andare all’ufficio protocollo. Solo promesse da parte di chi dovrebbe garantire il rispetto della legge in fatto di barriere architettoniche. Promesse che fino ad ora non sono state mantenute». Si attende ora la risposta dell’amministrazione comunale.

Marco Fusco

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