Non si contano ormai più le segnalazioni degli ambientalisti su discariche a cielo aperto nel territorio comunale di Venafro.
Ieri l’ennesima denuncia pubblica da parte del gruppo “Eco’n’troll”. Stavolta però la questione appare un po’ più complessa del solito: a quanto pare alcuni dei rifiuti immortalati dai cittadini praticamente nel centro urbano sarebbero poi ricomparsi nelle campagne. Rifiuti “identificabili” come ad esempio una grossa bombola blu ed un vecchio mixer: impossibili si tratti di oggetti simili. In pratica, il sospetto è che l’incivile che aveva abbandonato il materiale in ‘vista’ si sia sentito in qualche modo scoperto e abbia pensato bene di spostare l’immondizia in un altro posto, meno “pubblico”. Peccato che gli ambientalisti scattando foto qua e là dopo qualche giorno abbiano rinvenuto gli stessi oggetti ammucchiati in un terreno. È quindi mistero sull’abbandonatore seriale di rifiuti che continua a preferire di restare nell’illegalità pur di non rivolgersi – gratuitamente – all’Isola ecologica.
Ma qualcosa sta cambiando – almeno così ci si augura – se è vero, come è vero, che ieri i Carabinieri forestali si sono recati in sopralluogo lungo la Strada comunale romana dove sono stati segnalati altri mucchi di immondizia e addirittura episodi (a quanto pare diversi) di incendio dei cumuli.
È insomma sempre più emergenza a Venafro. Se non ancora dal punto di vista igienico-sanitario, sicuramente dal punto di vista del decoro della città e dell’inciviltà dilagante. Puntualizzato che per creare una sensibilità ambientale in chi evidentemente ne disconosce l’esistenza occorrono anni e decenni, molti cittadini si chiedono se non sia il caso di intensificare i controlli o, meglio, di provare a copiare altri centri anche limitrofi a Venafro che hanno pensato di intervenire con fototrappole (telecamere nascoste) per punire i responsabili di autentici scempi.
Il fenomeno, chiaramente annoso, anziché regredire sembra stia vivendo un’esplosione: non c’è più zona senza la sua discarica a cielo aperto. Adesso, tuttavia, c’è il rischio di salto di qualità (si fa per dire…). Chi abbandona i rifiuti o magari chi se li ritrova nel proprio terreno preferisce bruciarli piuttosto che smaltirli regolarmente.

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