5 anni e 8 mesi per Marco Parascandolo e 5 anni per Marciano Gatti. Sono queste le condanne decise dalla Gup Micaela Sapio ieri presso il Tribunale di Isernia dove si è celebrato il processo a carico dei due giovani coinvolti nella cosiddetta – con molta enfasi – Gomorra venafrana.
I due dovranno anche pagare una maxi multa pari a 20mila euro e dovranno risarcire i tre agenti della Squadra Mobile che rimasero feriti a seguito del blitz nel centro storico la sera del 7 maggio 2018.
I legali difensori dei giovani, rispettivamente Gianluca Giammatteo per Parascandolo e Carmine Biasiello per Gatti, avevano scelto il rito abbreviato: in questo modo si è ottenuto uno sconto sulla pena.
La Gup si è riservata 60 giorni per le motivazioni mentre si è in attesa di decisioni sulle misure da applicare. Da qualche mese, dopo svariati mesi in carcere, la coppia si trova ai domiciliari.
Ricordiamo che i due vennero arrestati a seguito dell’irruzione nello scantinato trasformato, secondo la ricostruzione degli inquirenti, in una centrale dello spaccio e tradotti nella casa circondariale di Ponte San Leonardo per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente, resistenza e violenza a pubblico ufficiale e uno dei due anche per detenzione abusiva di armi.
La Polizia rinvenne e sequestrò 68,32 gr di cocaina, 91,34 gr di hashish e ben 6,421 kg di marijuana oltre a tre bilancini di precisione e diversi lembi di cellophane, contenenti sostanza stupefacente del tipo cocaina, pronti per essere termosaldati ed una pressa idraulica per il confezionamento dei panetti.
Tanto il 27enne Marco Parascandolo che il 29enne Marciano Gatti dovranno anche risarcire in sede civile gli agenti rimasti feriti in conseguenza della reazione dei due al blitz nel centro storico di Venafro.
L’allora procuratore capo di Isernia Paolo Albano spiegò che i due avevano «colpito con inaudita violenza, con calci e pugni, tre operatori di polizia refertati presso il nosocomio rispettivamente con giorni 10, 4 e 4 per lezioni multiple agli arti».
Ovviamente entrambi avranno la possibilità di ribaltare la sentenza di primo grado o quantomeno di ottenere una pena più lieve.
Gli avvocati però dovranno prima attendere il deposito delle motivazioni da parte della Gup Micaela Sapio. Va detto che i due rischiavano condanne (ancora) più pesanti: l’indomani dell’operazione si parlò infatti di un rischio fino a 20 anni di carcere.

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