Sull’incendio alla Errep Tecnologie di Pozzilli, scoppiato lo scorso 27 maggio, anche il Comune di Venafro vuole vederci chiaro. Il sindaco Alfredo Ricci, d’accordo con l’assessore all’Ambiente Dario Ottaviano, ha fatto sue le istanze delle Mamme per la salute che si sono rivolte nei giorni scorsi alle autorità competenti per conoscere nel dettaglio cosa sia effettivamente avvenuto e quali conseguenze abbia scaturito l’incendio.
E proprio ieri un segnale è arrivato dalla Prefettura di Isernia. La prefetta Cinzia Guercio ha infatti convocato per questa mattina alle 12 il comitato ordine e sicurezza pubblica per discutere del caso. Oltre ai sindaci di Pozzilli e di Venafro, sono stati invitati: il questore di Isernia, i Carabinieri, la Guardia di Finanza, i Vigili del fuoco, i Carabinieri forestali, l’Asrem e l’Arpa Molise.
«Il giorno stesso sono stato allertato da alcuni cittadini e dall’assessore Dario Ottaviano e mi sono quindi subito attivato – ha spiegato Ricci -. Mi sono messo quindi in contatto con le autorità competenti chiedendo se avessi dovuto adottare provvedimenti su Venafro: sono stato rassicurato ma in ogni caso ho inteso fare mia la nota delle Mamme, e ho inoltrato le richieste di chiarimenti dell’associazione alle autorità competenti in materia».
Ricordiamo che sull’episodio sono subito scattate le indagini del Nucleo operativo ecologico dei Carabinieri che ha provveduto pure ad acquisire documentazione presso il Consorzio industriale di Pozzilli. L’intervento dei Vigili del fuoco tra la sera del 27 e la mattina del 28 maggio è durato circa 10 ore. Un intervento ad alto rischio poiché, come spiegato dagli stessi caschi rossi, gli scarti di lavorazione dell’alluminio a contatto con l’acqua utilizzata per lo spegnimento avrebbero potuto provocare una esplosione.
«Credo che, anche se sono stato tranquillizzato verbalmente – ha proseguito il sindaco di Venafro -, occorra capire bene cosa sia accaduto e quali conseguenze eventualmente ci sono state. Non posso non accogliere le legittime preoccupazioni dei cittadini, che sono anche le mie, e non posso che farmene portavoce… L’ambiente e la salute sono prioritari».
Pertanto, anche il Comune di Venafro oltre che le Mamme per la salute vogliono essere informate circa «le autorizzazioni in possesso dell’azienda, il materiale presente in azienda al momento dell’incendio, le cause, lo sviluppo delle indagini, gli accorgimenti adottati».
L’associazione, con la presidente Mariantonietta Di Nardo, l’indomani dell’incendio si è rivolta alla Regione Molise, all’Arpa Molise, all’Asrem, alla Provincia di Isernia, ai Carabinieri, alla Forestale, ai Vigili del fuoco, alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Isernia ed al prefetto di Isernia «al fine di avere informazioni precise e dettagliate sulle dinamiche dell’incendio e sulle indagini svolte ed eventualmente ancora da svolgere».
Mamme e Comune intendono quindi conoscere: «il materiale bruciato; il materiale che l’azienda è autorizzata a stoccare, movimentare, lavorare con relativi codici Cer; il materiale presente al momento dell’incendio; quali le analisi eseguite in emergenza, durante lo sviluppo dell’incendio e quali le analisi eseguite ai fumi e alle ceneri; quali le valutazioni ricavate dai risultati emersi per stimare le immissioni nell’ambiente di sostanze inquinanti; valutazioni di fondamentale importanza poiché da tali valutazioni sarebbero dovuto scaturire misure idonee a salvaguardare la salute dell’ambiente e dei cittadini».
Nella nota delle Mamme inoltrata da Palazzo Cimorelli si è chiesto di sapere pure se «sono stati effettuati controlli di contaminazione sulle acque di spegnimento dell’incendio, sulla loro raccolta e sulle falde acquifere» e se «le ceneri sono state regolarmente recuperate e conservate per essere analizzate correttamente e tranquillamente in laboratorio onde avere risultati certi e valutazioni obiettive per risalire alla qualità del materiale combusto». Infine, la lettera condivisa dall’amministrazione comunale venafrana chiede pure alle autorità responsabili di vigilare «sui sistemi di sicurezza delle aziende allocate nel Nucleo industriale di Pozzilli e nella Valle dei Volturno in generale».
A tutte queste istanze si proverà magari ad iniziare a dare risposte stamattina.

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