È stata finalmente sgominata dai Carabinieri della Compagnia di Venafro la banda dedita ai furti nelle scuole e nei Municipi di mezza Italia: Molise, Lazio, Campania e Puglia le regioni colpite.
Salvatore Gatto, 39enne, e Ciro Cositore, 24enne, entrambi del Napoletano (Somma Vesuviana), sono stati quindi arrestati su ordine della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Isernia al termine di indagini serrate e certosine che hanno portato all’individuazione dei due pregiudicati quali responsabili di (almeno) ben 103 furti. I due dovranno rispondere anche di 19 tentativi di furto.
I colpi messi a segno dalla coppia hanno causato danni allo Stato per 350mila euro. Un migliaio i computer e tablet asportati dai luoghi pubblici.
Ma la scorsa notte, la banda è stata inchiodata con l’accusa di furto aggravato in concorso. Al momento ancora non è stata accolta invece l’ipotesi di reato di associazione a delinquere poiché il gruppo non sempre comprendeva i due arrestati. Il capo della banda risulta essere Salvatore Gatto, già rinchiuso nel carcere di Isernia e che proprio in queste ore attendeva il verdetto del Riesame per la scarcerazione: il 39enne era stato fermato a seguito del colpo nel Comune di Sessano. Chiaramente, qualunque sarà la decisione dei giudici di Campobasso, Gatto resterà dietro le sbarre dopo il nuovo arresto di ieri che lo inchioda su 103 furti.
Ad emettere le ordinanze di custodia cautelare in carcere è stata la Gip Michela Sapio su richiesta del procuratore capo Carlo Fucci e del sostituto Maria Carmela Andricciola. Le misure sono state quindi eseguite dal Norm della Compagnia Carabinieri di Venafro.
L’indagine si riferisce ad episodi avvenuti tra il maggio e il dicembre 2018 ed è nata a seguito di alcuni furti di pc portatili e tablet subiti da diversi istituti scolastici della provincia isernina.
La complessa attività investigativa, coordinata a livello provinciale direttamente dal comandante provinciale Tenente Colonnello Gennaro Ventriglia, è stata condotta sia attraverso attività tradizionali che con attività tecniche complesse quali intercettazioni, esaminando numerosissimi tabulati telefonici intrecciati con la significativa mole di informazioni acquisite mediante l’analisi di ogni singolo furto e coinvolgendo nelle investigazioni reparti dell’Arma di cinque diverse legioni, oltre che alcuni reparti di altre forze dell’ordine.
Una attività certosina quella sottoposta al vaglio del procuratore Fucci e del sostituto Andricciola che ha permesso, come spiegato dagli inquirenti, «di smantellare una proficua opera criminale dedita alla commissione di furti di apparecchiature informatiche all’interno di istituti scolastici e Case comunali, con ingenti danni per i giovani e l’istruzione pubblica tutta. L’attività criminale aveva destato non poco allarme negli ambienti scolastici e nell’opinione pubblica, tanto da far scattare tavoli tecnici e comitati provinciali per l’ordine e la sicurezza pubblica convocati dal prefetto di Isernia».

I Carabinieri di Venafro sono ‘partiti’ da Pontecorvo

Durante la conferenza stampa indetta dalla Procura di Isernia sono emersi ulteriori particolari riguardo all’arresto dei due ladri di materiale informatico all’interno di scuole e Municipi. Il procuratore capo Carlo Fucci, il sostituto Maria Carmela Andricciola, il comandante provinciale dei Carabinieri Tenente Colonnello Gennaro Ventriglia, il comandante della Compagnia Carabinieri di Venafro Capitano Mario Giacona hanno illustrato i dettagli dell’operazione spiegando come tutto sia partito dal furto al “Don Giulio Testa” di Venafro il 18 maggio 2018 e soprattutto dall’arresto di due campani a seguito di furti commessi a luglio tra Pontecorvo e Roccasecca di: Vincenzo Guardiglio, 22enne di Somma Vesuviana, e appunto Salvatore Gatto, 39enne anch’esso di Somma Vesuviana.
Da qui si è riusciti a risalire a tutti i 103 furti commesso sotto la ‘guida’ di Gatto.
Di «lavoro straordinario» ha parlato il procuratore Fucci che ha elogiato i Carabinieri della Compagnia di Venafro che «hanno dovuto esaminare e mettere insieme una mole di dati non indifferente… Un’operazione che ha richiesto molto tempo e che è stata svolta con grande capacità, pazienza, determinazione e volontà».
I numerosi furti denunciati in provincia di Isernia avevano consigliato alla Prefettura di riunire il comitato ordine pubblico sul caso.
Fucci ha ricordato la «preoccupazione e perplessità per quanto stava accadendo». Il procuratore si è detto fiducioso che «con la prosecuzione delle indagini si riesca ad andare anche oltre i due arresti per i quali, comunque, ci sono elementi per andare a processo. Abbiamo assicurato alla giustizia due persone capaci di commettere simili reati. Un plauso ai Carabinieri, alla Andricciola e a tutta la squadra che ha lavorato insieme per il risultato». Fucci ha quindi ricordato che uno degli obiettivi che si è posto all’atto dell’insediamento alla Procura di Isernia è «il contrasto ai reati odiosi come il furto».
Il Tenente Colonnello Ventriglia ha sottolineato come l’operazione sia nata dallo stillicidio di furti negli edifici scolastici, commessi anche nei piccoli comuni. «C’era la necessità di una regìa di coordinamento. Il furto di materiale informatico ha rappresentato un grave danno per gli studenti e un grave danno per l’immagine dello Stato sembrava non riuscisse a garantire ai ragazzi gli strumenti per studiare. Così mi sono determinato ad incaricare il Capitano Mario Giacona di istituire una squadra per indagare su questi furti perché nel Venafrano ne sono stati commessi più che altrove. È stato un lavoro difficile riuscire a collegare i vari elementi. Molti comandi dell’Arma sono stati interessati, così come varie Procure ed altre forze di polizia nonché la Prefettura. Questo è un primo risultato, infatti sono tuttora in corso altre attività investigative. Con questa operazione intendiamo ridare fiducia ai giovani studenti. Quelli del Fascitelli in particolare avevano parlato di “ladri di futuro”, “ladri di cultura”».
La Andricciola ha invece spiegato come l’operazione sia stata resa possibile grazie anche al coordinamento con la Procura di cassino. Quindi la pm ha evidenziato il «grande intuito investigativo dei Carabinieri di Venafro» e la «collaborazione con le varie forze e Procure che operavano su furti analoghi». Le indagini sono partite nel maggio 2018 con il furto a Venafro dove l’Arma locale ha «verificato l’esistenza di furti analoghi ed ha scoperto quanto accaduto a Roccasecca e Pontecorvo dove uno degli odierni indagati fu arrestato. Quindi sono partite le intercettazioni telefoniche e l’acquisizione dei tabulati. Si è scoperto che i due utilizzavano auto a noleggio (società con sede legale ad Isernia, ndr) e che uno dei due contattava sempre la moglie dopo i colpi nonché due ricettatori. A questo si è aggiunto il lavoro della Procura di Torre Annunziata che aveva installato il gps su una delle vetture. Così abbiamo costruito il puzzle generale dei 103 furti. Con la localizzazione dei due indagati abbiamo verificato che si trovavano sempre sul posto al momento dei colpi… Riteniamo a questo punto di avere un quadro definito con indizi gravi e concordanti. Per alcuni furti ci sono anche le immagini. Dei ricettatori al momento possiamo dire che hanno un accento straniero e che le schede sono intestate a stranieri ma stiamo ancora indagando su questo…».
Il comandante della Compagnia dei Carabinieri di Venafro Capitano Mario Giacona ha rimarcato come i due ladri asportassero solo i tablet e i notebook lasciando al loro posto i pc fissi. In un caso, al “Giordano” di Venafro è stato rubato anche un costoso drone.
«I due – ha spiegato Giacona – spesso forzavano pure i distributori automatici presenti nelle scuole e nelle Case comunali visitate. Gatto è uno degli elementi più attivi della banda». Sia lui che Cositore sono stati in passato «arrestati e rilasciati più volte: abbiamo appurato che appena venivano scarcerati i furti riprendevano. La banda operava con un iperattivismo impressionante colpendo scuole e Municipi dove c’erano porte senza allarme e con sistemi di videosorveglianza assenti. Si è trattato di un lavoro certosino, immenso… Per ogni singolo furto abbiamo svolto un lavoro scientifico e analitico, abbiamo analizzato tutti gli elementi che riconducevano allo stesso modus operandi. In alcuni casi abbiamo rinvenuto pure le impronte digitali. I due, come si è appurato grazie alle celle telefoniche, colpivano e poi subito ritornavano nelle zone di provenienza. Il punto di svolta è stato l’arresto di Gatto e di un altro soggetto il 30 giugno a Pontecorvo. Noi sapevamo che chi colpiva in provincia di Isernia non erano del posto, quindi abbiamo esaminato i furti che avvenivano anche fuori regione. Siamo partiti da lì e siamo riusciti a risalire a tutti gli altri furti».
Quindi Giacona ha svelato un particolare dell’arresto di Cositore: «Abbiamo dovuto svolgere un’indagine nell’indagine. Cositore infatti era gravato da un divieto di dimora in Campania e si era reso irrintracciabile. Ma siamo comunque riusciti a ritrovarlo anche con la collaborazione dell’Arma di Napoli centro e lo abbiamo arrestato con il Norm nei Quartieri Spagnoli».
Nelle migliaia di pagine dell’indagine si evince pure come subito i due ladri telefonassero ai ricettatori per liberarsi della refurtiva: notebook e tablet venivano rivenduti a 40/50 euro l’uno.

Gli otto colpi in provincia di Isernia

Sono otto i colpi in provincia di Isernia di cui sono accusati Salvatore Gatto e Ciro Cositore, arrestati ieri dai Carabinieri di Venafro. Il periodo a cui si riferisce l’indagine è maggio-dicembre 2018. Anche altri furti denunciati nel 2019 in scuole e Municipi sono ovviamente adesso oggetto di altro procedimento.
Ma restando al centro dell’inchiesta che ha sgominato la banda gli otto colpi di cui sono accusati per la provincia pentra sono: 18 maggio 2018 Istituto comprensivo “Don Giulio Testa” di Venafro – 21 notebook e 1 portatile per 6.000 euro di refurtiva; 21 maggio 2018 Isiss “Giordano” di Venafro – 9 notebook, 3 portatili, 1 drone per una refurtiva non quantificata; 2 giugno 2018 Istituto comprensivo “Leopoldo Pilla” di Venafro – 13 tablet e 1 notebook per un valore di 5.592 euro; 21 settembre 2018 Istituto comprensivo di Colli a Volturno – 19 portatili per una refurtiva pari a 8.000 euro; 28 settembre 2018 Istituto scolastico di Civitanova del Sannio – 4 portatili per 1.160 euro di valore; 8 ottobre 2018 Istituto scolastico di Sesto Campano – 7 portatili e 1 tablet per 2mila euro di refurtiva; 8 ottobre 2018 Istituto comprensivo di Monteroduni – 3 portatili per 800 euro di bottino; 8 ottobre 2018 “San Giovanni Bosco” di Isernia – 26 portatili per 6.000 euro di valore.

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