«Il fine che si intende perseguire è quello di assicurare la tutela igienico-sanitaria in tutte le fasi della gestione dei rifiuti urbani, evitando ogni danno e pericolo per la salute, l’incolumità, il benessere e la sicurezza della collettività e dei singoli, senza usare procedimenti o metodi che potrebbero recare pregiudizio per l’ambiente».
È scritto nero su bianco nel corpo del bando appena pubblicato sul sito istituzionale di Palazzo Cimorelli, per il progetto dell’appalto dei servizi di igiene urbana nei territori comunali di Venafro e Conca Casale. Ora si attende la pubblicazione sulla Gazzetta Europea per renderlo operativo. Entro la prima decade di ottobre le ditte interessate dovranno far pervenire le proprie offerte. Si punta a chiudere ogni rapporto con il vecchio gestore del servizio, entro dicembre, per partire con la nuova gestione dal primo gennaio del 2020.
Il progetto è stato redatto dalla società cooperativa “Works and Projects” che ha predisposto il piano dei servizi, il capitolato speciale d’appalto, il disciplinare tecnico e tutti gli altri atti collaterali per la procedura di affidamento del servizio. Come viene spiegato nel bando «l’importo massimo stimato dell’appalto è pari a7.801.800,00 euro Iva esclusa, compresa l’eventuale proroga per un periodo di ulteriori 6 mesi di 524.400,00 euro». La ditta che si aggiudicherà l’appalto milionario, dovrà garantire il servizio sui due comuni interessati, per 7 anni, con possibilità di una sola proroga di 6 mesi. La gara verrà assegnata con il criterio di aggiudicazione dell’offerta economicamente più vantaggiosa individuata sulla base del miglior rapporto qualità/prezzo e con una serie di criteri selettivi riportati nello schema del bando e del disciplinare di gara. La procedura è quella aperta, così come stabilisce la legge di riferimento. La scelta avverrà dunque attraverso la valutazione dell’offerta economicamente più vantaggiosa a si spera che verrà valutata anche dell’offerta tecnica, in risposta al capitolato con cui l’amministrazione Ricci ha presentato il bando per Venafro e Conca Casale.
Si cancella così la proroga sine die che a Palazzo Cimorelli andava avanti da tantissimi anni, senza soluzione di continuità perché l’appalto andava avanti in regime di prorogatio. Perdita di controllo sul servizio, tassa ancora calcolata sui metri quadrati, poco impegno per la raccolta differenziata nonostante faccia risparmiare, tanti passi in avanti fatti negli ultimi anni, ma la gestione efficiente dell’immondizia era ancora lontana. Cambiano sindaci e amministratori in città, e non sempre chi si occupa del delicato capitolo dello smaltimento rifiuti, mette lo stesso impegno nel rendere più efficienti servizi e gestioni, per recuperare da lì qualche risorsa in più. Emblematico è il caso dei rifiuti, che possono rivelarsi, a seconda dei casi, una voce di costo o un generatore di risorse, risparmi e occupazione.
Oggi in Italia la raccolta differenziata è al 40%. A Venafro la situazione è ancora lontana rispetto a quell’obiettivo del 65% da raggiungere entro il prossimo anno. L’articolato del bando, con tutti i documenti allegati, è stato curato nei minimi particolari dall’Amministrazione Ricci e, in modo particolare, dal vicesindaco Marco Valvona, con delega all’Ambiente. Si vuole cambiare decisamente registro su questo capitolo, anche perché si vuole percorrere la via più efficace per abbattere i chili di spazzatura e intervenire anche sul portafoglio, modulando la bolletta a carico dei cittadini in base alla produzione effettiva di rifiuti. Si è cominciato a parlare di tariffazione puntuale passando da un calcolo dell’importo basato sulla superficie dell’abitazione a uno sulla quantità dei rifiuti prodotti, attraverso una fase intermedia, quella della tariffa “parametrica”.
«Un passo alla volta», fanno sapere da Palazzo Cimorelli e i motivi sono tanti e svelano, dietro una questione apparentemente burocratica, molte dinamiche di un settore in cui sono in gioco molti soldi.
Marco Fusco

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