È stato individuato grazie alle indagini dei Carabinieri della Compagnia di Venafro l’autore di gesti di intimidazione nei confronti di Massimiliano Di Vito.
L’imprenditore, infatti, da tempo era oggetto di atti “persecutori” ai suoi danni. Uno stillicidio di azioni tese a spaventare la vittima. Al punto che Di Vito aveva deciso di denunciare i fatti come episodi abbastanza inquietanti.
Ai militari, coadiuvato dal legale venafrano Claudio Petrecca, l’imprenditore noto in politica e già assessore del Comune di Venafro, aveva messo nero su bianco l’avvelenamento del suo cane con polpette avariate e il successivo tentato avvelenamento di un altro cane, così come il lancio di sassi in direzione dell’abitazione in ore notturne, il danneggiamento di una finestra e il tentato danneggiamento del cancello carrabile mediante olio corrosivo.
Tutte azioni, secondo lo stesso Di Vito, opera dello stesso “stalker” che da qualche tempo inspiegabilmente attentava alla sua serenità domestica e familiare.
Dopo settimane e mesi di indagini e appostamenti, i Carabinieri forestali della Stazione di Venafro, capeggiati dal maresciallo. Antonio De Caprio, sono riusciti finalmente ad individuare un insospettabile uomo di mezza età. Per inchiodarlo i militari si sono avvalsi pure di altri idonei metodi investigativi.
«Pare giusto evidenziare l’episodio ed elevare un encomio a tutti i componenti della stazione Carabinieri di Venafro e al comandante della Compagnia, Maggiore Mario Giacona, per lo spiccato intuito investigativo, l’alto senso del dovere e le elevate capacità professionali, che i componenti della gloriosa Arma del resto sempre dimostrano».

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