E’ fortissimo il grido di aiuto che Palmina Giannini ieri ha voluto lanciare in favore dei malati di Sla e dei loro familiari. “Madre coraggio”, infatti, ha avviato lo sciopero della fame per protestare contro l’esiguità di fondi (malgrado il reintegro da parte del governo le somme sono infatti insufficienti) a disposizione per assistere i malati di Sclerosi laterale amiotrofica. La signora Giannini, nominata Cavaliere della Repubblica, da oltre 20 anni lotta al fianco del marito Vincenzo senza lasciarlo solo un secondo. Dopo tanto tempo, però, per la prima volta forse è stata colta dallo sconforto. Troppe volte si è ritrovata da sola a portare avanti battaglie non solo per la Sla, ma anche per la neurofibromatosi e per il cancro. “Mi ritrovo sempre da sola, che orrore! – ha affermato ieri la coraggiosissima donna che sembra essersi caricata sulle spalle il destino non solo suo e del marito ma anche quello degli oltre venti malati di Sla che pure ci sono in Molise -. Ho aderito al Comitato 16 novembre onlus e mercoledì prossimo vorrei essere ancora una volta in prima linea. Mi auguro di non ritrovarmi per l’ennesima volta da sola. Voglio che almeno un altro molisano venga con me davanti al Ministero dell’Economia a Roma dove alcuni malati in carrozzina, con tracheostomia, si presenteranno senza ventilatore polmonare di scorta: dopo 5/6 ore si scaricheranno le batterie e moriranno per soffocamento. Il tutto per chiedere: Piano e fondo per la non autosufficienza; assistenza domiciliare ai disabili gravi; e riconoscimento del care giver familiare”. “Madre coraggio” ha chiesto aiuto anche a diversi politici molisani, i quali però “non mi hanno neanche risposto”. “Ma dove cavolo vivo? Che schifo!”, ha esclamato nel suo disperato grido di aiuto Palmina Giannini che, in fondo, non chiede altro che collaborazione e solidarietà in particolare da parte dei familiari degli altri malati di Sla che, da qualche parte nel Molise, ci sono ma non si fanno vedere.
