C’è chi non dimentica, chi è stato vicino alla famiglia, chi si è mosso anche istituzionalmente per poter far compiere gli adempimenti formali che una tragedia non omette. Domani ricorreranno i sei anni dalla morte nei campi tra Nuova Cliternia e Portocannone dell’allora 35enne bracciante agricolo romeno Gheorghe Radu.

Vittima di un malore dopo una giornata trascorsa a raccogliere pomodori sotto un sole cocente, lui che aveva cardiopatie pregresse, e quel che scosse l’opinione pubblica fu l’abbandono del suo corpo da parte di ‘caporali’ e colleghi, che lo lasciarono sul cigli della strada interpoderale. Una vicenda di cui si stanno celebrando da circa 14 mesi udienze per il processo disposto dal Gip di Larino, teso ad accertare le responsabilità delle persone per cui Radu lavorava.

Fra coloro che più hanno dato a questa causa umanitaria, verso la famiglia di Gheorghe, c’è sicuramente il vicepresidente della giunta regionale Michele Petraroia, per cui “è necessario ricordare i caduti sul lavoro e Gheorghe Radu che rappresenta l’emblema delle contraddizioni del nostro tempo”.

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